Questa sera, la XIX edizione dei Concerti di Villa Guariglia in tour chiude in jazz all’Arena Archeologica di Fratte con il trio del pianista anglo-italiano con Dario Deidda al basso e Marcello Di Leonardo alla batteria
La sezione canonicamente jazzistica della XIX edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour, avrà l’onore e l’onere della chiusura della rassegna questa sera, alle ore 21, (ingresso euro 10), nell’Area Archeologica di Fratte. Il festival, organizzato in collaborazione con la Provincia di Salerno, il Comune di Salerno, il Comune di Cava de’ Tirreni, il Comune di Cetara, il comune di Baronissi, l’Ept, la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, il CTA, la Coldiretti-Campagna Amica e l’Associazione Amici dei Concerti di Villa Guariglia, con il patrocinio morale del Consiglio Regionale della Campania ed il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno ha affidato il gran finale al Julian Oliver Mazzariello Trio, con il Leader al pianoforte, Dario Deidda al basso e Marcello Di Leonardo alla batteria. Una formazione d’elezione, che proporrà un percorso musicale di grande maturità, rivelandoci artisti capaci di muoversi su coordinate aperte, ma insieme basate su di una solida esperienza e una profonda conoscenza storica, tra sinuose melodie e sviluppi che accontenteranno un po’ tutti i desideri dell’affezionato uditorio presente, attraverso piccole sottolineature, scelte espressive, tocco magistrale, fraseggio fluente, offrendo una specie di summa del pianismo moderno, classico e jazzistico, percorrendo strade nuove, senza cancellare, ad ogni costo, i legami con un luminoso passato. Julian Oliver Mazzariello è un artista profondamente coinvolto nello sviluppo di tutte le potenzialità dell’improvvisazione e dell’idioma jazzistico. Con questo trio, è capace di spaziare tra tutti gli aspetti di questa musica, da un avanzato cromatismo, all’esplorazione delle pieghe più liriche delle ballads, il tutto affrontato con uno spirito inflessibilmente progressista. Il pianoforte di Mazzariello non ricorrerà a sotterfugi particolari, restando fedele ad una sana, schietta, onesta, moderna tradizione, a cui si può arrivare unicamente avendo tutte le carte in regola e giocandole con trasparente sincerità ed ironia. Julian si farà apprezzare per il suo pianismo agile, duttile nell’enunciazione stilistica, ora peculiarmente ispirato a fraseggi sassofonistici, ora rarefatto e soffuso per l’esecuzione delle ballads, lasciando emergere una particolare poliedricità, implacabilmente personalizzata da un’originalità definita in ogni dettaglio, che tende ad evidenziarsi nella scansione del fraseggio, nella ricercata preziosità armonica del tocco, che ha pochi eguali. Alle sue spalle una sezione ritmica di rara eleganza che non si lascia irretire dalle sirene del tecnicismo: il basso amico di Dario si dimostrerà solido come una roccia, nel pieno delle proprie facoltà espressive, profondo e affascinante, la batteria di Marcello Di Leonardo, risulterà l’ossatura sicura di ogni brano, andando a completare un insieme perfetto, il cui “quarto” componente sarà il divertimento, l’ironia che ammanterà sia l’aspetto tematico che le fasi “libere”, soprattutto quando il gioco improvvisativo diverrà multiplo, scambievole, incrociato.