di Andrea Pellegrino
La soglia del 50 per cento è stata superata con le firme apposte al documento elaborato venerdì sera da diverse anime democrat. Un numero che per ora non basterebbe in assemblea per annullare le primarie del Pd ma che allo stato sarebbe invece utile per chiedere le dimissioni di Assunta Tartaglione. In bilico ci sarebbe la posizione di Mario Casillo che manterrebbe chiuso nel suo fortino il tre per cento circa utile che chiudere la partita delle primarie. Per ora il consigliere regionale giura ancora fedeltà a Vincenzo De Luca ma nel contempo tratta, da buon democristiano, con più “forni”.
A conti fatti sulla graticola per ora c’è solo Assunta Tartaglione, la segreteria regionale del Partito democratico di fatto già commissariata sul caso Campania da Lorenzo Guerini, il potentissimo numero due del Pd nazionale che da mesi e mesi detta la sua linea, e promotore dei due rinvii.
Secondo la tempistica, entro qualche giorno la via maestra sarà tracciata e salvo ulteriori mosse a sorprese entro una settimana l’assemblea regionale dovrebbe essere convocata per annullare l’appuntamento del primo febbraio.
Si dice che l’ufficialità possa arrivare anche prima del 16, giorno della contentino al Palapartenope di Andrea Cozzolino. Ma la principale difficoltà sarebbe, come è immaginabile, l’accordo sul nome. L’ala Fonderia – quindi Nicodemo e Picierno – spigherebbe ancora su Migliore che però non accontenterebbe tutte le correnti della ritrovata area di maggioranza. Così accanto all’ex Sel resiste il nome di Umberto Ranieri, ben visto anche da Roma e dai big del partito democratico.
E De Luca? L’agitazione in casa di Vincenzo De Luca è palese ed è altissima. Tant’è che in molti starebbero già pensando al piano B. Compreso lo stesso sindaco di Salerno che a quanto pare avrebbe cercato di riallacciare i rapporti con Roma. Si dice che qualche suo ambasciatore stia tentando di parlare con i piani alti. Sul piatto due proposte: un incarico di governo – che pare abbastanza impossibile – e uno di sottogoverno. Secondo quest’ultima ipotesi, al di là della presidenza dell’Autorità portuale Napoli – Salerno, De Luca vorrebbe arrivare all’Agenzia per la Coesione Territoriale. In pratica l’ex Cassa del Mezzogiorno, verso la quale il sindaco di Salerno avrebbe puntato se dovessero essere annullate le primarie in Campania.
Alla fine, secondo indiscrezioni, l’ipotesi di rottura finale sembrerebbe l’extrema ratio. Non fosse altro che in molti suoi fedelissimi, o presunti tali, già figgono. E’ il caso di Tommaso Amabile che già ha opzionato un posto nel Pd, con o senza Vincenzo De Luca.