Sono tanti i progetti nell’agenda del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Oltre a quelli per il contrasto a varie criticità come l’emergenza cinghiali e relativa peste suina africana o lo spopolamento, si lavora alacremente per avere concrete novità. L’iniziativa che si concretizzerà a breve, proprio nell’ottica di una rivoluzione verde, è quella dell’acquisto di due mezzi a trazione elettrica che verranno utilizzati per il traporto pubblico di persone nell’area del Parco. Nel recente passato, la precedente dirigenza dell’Ente, che a onor del vero è ancora in parte in essere nella presenza del direttore Romano Gregorio, aveva avviato una progettualità per l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici in tutti i comuni del Parco.
Quel progetto, iniziato in qualche centro anche dell’interno, si è poi interrotto a causa della pandemia da Covid e non è mai stato più ripreso. Su quel solco tracciato ormai oltre quattro anni fa, il presidente Giuseppe Coccorullo vuole continuare, portando finalmente a compimento un’idea che in altre realtà in Italia è già concreta da tempo. La mobilità elettrica, e dunque sostenibile, è già in essere anche con la regia di un parco nazionale. L’idea della dirigenza è quella di fornire a residenti e turisti dei bus a trazione elettrica che colleghino varie aree del Parco.
Si parla di collegamenti elettrici, ormai già tempo, anche per la stazione ferroviaria di Agropoli che al nome della città accosta anche quello della vicina Castellabate. Chi giunge allo scalo, però, non si trova nel centro di Benvenuti al Sud, ovviamente, e non piò nemmeno raggiungerlo con mezzi pubblici dato che il servizio di trasporto non è garantito in continuità col treno e la prima fermata è tra l’altro molto lontana. Un mezzo dunque del Parco Nazionale potrebbe sopperire a questa atavica mancanza. Si tratta ovviamente di una mera idea che per quanto semplice può costituire una svolta per il territorio nonché una riposta alle tante richieste di residenti, viaggiatori e soprattutto per gli operatori turistici.
A prescindere da questo aspetto, che può risolversi anche con l’intercessione o con l’impegno serio dei comuni, l’idea del presidente Coccorullo è finalizzata anche a raggiungere un obiettivo di cui lo stesso ha più volte parlato e cioè quello di creare un Parco 2.0 «nuovo, futuristico, con meno norme e maggiore fluidità, ma soprattutto dove tutti possono trovare il proprio spazio senza per forza dover andare via in cerca di lavoro, di un domani migliore, di una casa e di un terreno dove piantare le proprie radici».
La rivoluzione che porterà l’acquisto dei due veicoli, e si spera sia solo l’inizio di una lunga serie, sarà quanto di più concreto possa fare un ente importante come il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il più grande in Italia con siti Unesco e ben due Aree Marine Protette, quella di Santa Maria di Castellabate e quella di Baia degli Infreschi e della Masseta a Camerota. Anche per esse, inoltre, ci sono dei progetti: da Palazzo Mainenti, infatti, arriveranno due imbarcazioni che verranno utilizzate per pattugliare la zona ma anche per dei rilievi e studi da parte di biologi marini.