Stasera, in Santa Apollonia, alle ore 19, il via a “I giorni della passione” poesia, musica, cinema, teatro, ai piedi del Crocifisso di Mario Carotenuto
Di OLGA CHIEFFI
La ricerca di verità e senso è spesso un cammino di scelte e segnato da dubbi. Non di facili soluzioni. Cammino di ricerca e di coraggio che apre a speranze impegnative. Solitario, interiore e al tempo stesso rimesso in gioco dall’agire e dalle relazioni. Ed è riflessione a cui l’arte non si sottrae. Ma in che modo gli artisti contemporanei percepiscono il rapporto con il Divino? Ripensano soggetti che da secoli parlano di Dio e della storia dell’uomo? Nella molteplice ricerca del volto di Dio nella sofferenza del volto di Cristo, la ricerca interiore di senso appare nella fisicità dell’arte. Arte che, è dono «all’inquieta umanità d’oggi». Mario Carotenuto pare entrare in punta di piedi nei temi del cristianesimo, ma con la forza dinamica dell’arte fa irrompere il senso di Dio, dà visibilità alle radici molteplici della proprio lungo vissuto, fatto di cultura cristiana e realismo sociale, forza popolare. Dipingere la Crocifissione significa percorrere dubbi, paure, l’energia e la forza anche violenta delle trasformazioni, sperimentare la crisi umana e religiosa, fare i conti con la propria esistenza interiore, svelare “il senso religioso della vita e della morte”. Sintesi, plasticità di forme e concretezza nell'interpretazione della Crocifissione si vengono ad incontrare sull’altare della chiesa di Sant’Apollonia, come preludio alla rassegna “I giorni della Passione, che si svolgerà fino al 27 marzo. Due anni fa, a 92 anni, Mario Carotenuto dopo aver rivelato il mistero semplice e festoso del Presepe, ha concepito il dogma più difficile e oscuro della religione cattolica la morte del Dio fattosi carne per salvare gli uomini con la creazione della Passione dipinta. Ancora una volta sagome, di grandezza naturale, ancora una volta “ritratti” di gente umile e di buona volontà. Un'opera che oggi si completa con altri personaggi legati al tema della Crocifissione. Con l'aiuto del nipote, Amedeo Ternullo, Mario Carotenuto ha tirato su il primo nucleo: Maria e Maddalena dolenti, due soldati a guardia della croce con l’icona del Cristo morto, che viene arricchito con Maria di Betania e Giovanni. La sacra rappresentazione – la croce di 4 metri è quella allestita nel 2013 sul sagrato di San Gregorio Armeno nel corso del gemellaggio tra i Comuni di Napoli e Salerno, su iniziativa delle associazioni Corpo di Napoli e Bottega San Lazzaro – riassume il mistero dell'Incarnazione con un colpo d'ala così efficace da lasciare stupiti, dando vita ad un grido che è meditazione storica e religiosa. La Madre nello strazio delle mani e la Maddalena, con le mani inconsolabili elevate al cielo, la loro umanità nuda, svelata, abbracciata al Sacrificio. Il vernissage è fissato per questa sera alle ore 19:00, presenti gli autori Carotenuto e Ternullo. Nel corso della serata i poeti della Fondazione Gatto daranno vita a un reading sulla Passione. Nei giorni successivi la Passione si farà musica, teatro, cinema, a partire da mercoledì 23, ore 20:00 – con “Memorie di un pazzo” da Tolstoj di Corradino Pellecchia, interpretato da Gaetano Fasanaro e Marianna Esposito con gli interventi musicali del violista Pasquale Colabene, la mattina del 24, giorno dei sepolcri, alle ore 10:30 – “Il cuore degli alberi: Storie di legno”, a cura dell’Associazione Saremo Alberi; venerdì 25, alle ore 20:00 – “La crudel morte di Cristo”, laudi e canti, nel giorno delle tenebre a cura dell’Ensemble Rosa Aulentissima; sabato 26, ore 20:00 – Conferenza e proiezione del film “Il Vangelo Secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.