di Andrea Pellegrino
«Ero entrato da proibizionista, ne sono uscito da antiproibizionista, perché ho trovato più umanità lì tra i miei compagni di cella che altrove». Questo il messaggio che Giordano, all’uscita del carcere di Fuorni, affidò a Donato Salzano, attuale responsabile dei Radicali di Salerno. «Vorrei – dice oggi Salzano, commentando la proposta di Cronache – che questa scritta fosse impressa innanzi alla seconda sezione del Carcere di Fuorni». E Salzano propone, infatti: «Più che una strada vorrei che a Giordano, compagno socialista e radicale, fosse intitolata la seconda sezione a Fuorni, quella dei tossicodipendenti, dove nel 1992 passò 33 giorni della sua vita in attesa di giudizio, come Enzo Tortora, da innocente. Penso che la direzione amministrativa penitenziaria pensi a ciò e con molta probabilità prossimamente inoltreremo formale richiesta». «Quando era con noi – dice ancora Salzano – firmava sempre i nostri referendum, oggi, sappiamo che ancora con noi lotta per i referendum Tortora sulla giustizia giusta».
Adesione alla proposta Cronache da parte dell’onorevole Tino Iannuzzi che dice: «Enzo Giordano è una figura che appartiene alla storia della città di Salerno. L’intitolazione di una strada o una piazza sarebbe un atto di rispetto nei confronti della vita e delle opere di Giordano. Una persona che merita che il suo nome resti per sempre impresso in città». Poi il deputato ricorda: «Venni eletto per la prima volta nel 1990, ero all’epoca il consigliere comunale più giovane di quel Consesso. Immaginabile il clima politico, dopo il clamoroso risultato dei socialisti. Ed è proprio in questo clima così rovente che apprezzai il profondo senso delle Istituzioni e il rispetto degli avversari politici da parte di Vincenzo Giordano. Il nostro ruolo all’opposizione venne sempre tenuto in seria considerazione da parte di quel sindaco socialista. Ricordo, inoltre, che feci parte della commissione per la redazione dello statuto comunale (ancora vigente). Ebbene, ricordo Giordano che seguì tutti i lavori con grandissimo rispetto mantenendo sacra l’autonomia di quell’organo, presieduto dall’avvocato Donato Iannicelli». «Sul piano personale – dice ancora Iannuzzi – ricordo un uomo semplice, di grande sobrietà. Una persona dotata di disponibilità e umiltà. Va riconosciuta a Giordano la profonda ed esemplare dignità anche durante una vicenda giudiziaria dolorosissima ed ingiusta».
«Una proposta meritevole di tutto l’appoggio senza condizioni», il pensiero dell’avvocato Antonello Scuderi, segretario provinciale dei socialisti che dice: «Ha svolto il suo mandato in modo ottimale ed è stato spazzato via dalla malagiustizia che non ha consentito ai socialisti di completare l’opera di trasformazione della città di Salerno. Ciò che si ammira oggi è frutto delle intuizioni dei socialisti. Penso che occorra fare di tutto per ricordare Vincenzo Giordano, anche per i giovani e le future generazioni. Per me Vincenzo Giordano, che all’apparenza poteva sembrare burbero, era un uomo simpatico con il quale si poteva ridere e scherzare. Un grande amico mio, un grande socialista».