Luigi Greco, infettivologo di punta del nostro quadro medico, ragiona sul piano “preventivo” che includerebbe una terza dose del vaccino, come ha anticipato a Le Cronache il presidnte dell’Ordine dei Medici Giovanni D’Angelo. . “Ho l’impressione che i motivi reali del virus che ha decimato la popolazione mondiale, non siano ancora noti ai più”, afferma con l’immediatezza tipica di coloro i quali scavano a fondo nelle cose. Il gioco di ombre cinesi sul Covid-19 sarà terminato solo quando ci faremo partecipi di una profezia che non trascura il problema ambientale e sociale. Quali considerazioni riguardo il piano proposto da D’Angelo per la terza dose? “La terza dose va riservata solamente a coloro i quali non hanno risposto adeguatamente alla prima e alla seconda somministrazione, perché immunodepressi. Questo fenomeno capita con tutti i vaccini quando il siero viene inoculato ad individui che presentano complicazioni preliminari, tra queste il diabete o debolezze immunitarie. Si sono presentati dei casi in cui, il soggetto aveva assunto cortisone e a seguire la vaccinazione non ha avuto l’efficacia sperata. Viene garantito che la risposta al vaccino sarà duratura nel tempo, per cui la terza somministrazione verrà riservata solo in casi specifici. Il programma non prevede dunque un’ulteriore dose preventiva, soprattutto ai giovani, i quali hanno manifestato effetti collaterali inaspettati e misteriosi.” Come giustifica le congetture di chi ancora oggi resiste alla vaccinazione? “Le notizie così come le recensioni redatte da esperti non danno certezze sugli effetti del vaccino. La diatriba è ancora aperta. D’altra parte, è la prima volta nella storia della medicina in cui un vaccino poco sperimentato venga somministrato su scala nazionale a 6 mesi dall’officina del laboratorio. Questa considerazione non va a discapito di chi ha prontamente effettuato la vaccinazione, piuttosto è un appello alle ragioni dei più scettici, i quali vengono costantemente calunniati da chi non ha competenza a riguardo.” Negli ultimi tempi, sembra che siano i media a commettere il maggior numero di crimini. Come sostituire il modello disfunzionale in voga con un messaggio costruttivo? “Il messaggio che i media dovrebbero lasciar passare, in maniera immediata è che la terza dose sarà predisposta agli anziani e a chi presenza disfunzioni di un certo tipo. Anche chi si trova in condizioni di obesità è maggiormente esposto al pericoloso virus, ma credo di scadere nella banalità. In vero, l’emergenza Covid-19, altro non è che la reazione subdola della natura sull’uomo, soggetto alle tentazioni smodate che la società consumista impone, vuoi per ragioni economiche o per seguire le oscillazioni della propaganda politica. Le calamità naturali, le grandi epidemie sono sempre esistite ma non hanno impedito la società di progredire. L’essenza irreversibile del Covid-19 non deve tradursi nella convinzione che il danno sia permanente. Permanente sembra essere invece, il sentimento d’alienazione fecondato dai social media. La libertà d’espressione genera mostri incontrollabili e oramai chiunque è impelagato nel vortice del qualunquismo d’opinioni. Può venirci in aiuto una nuova consapevolezza, una sorta di risveglio dallo stato di trance intellettuale che comporta danni incommensurabili che decideranno anche sulle sorti delle generazioni future.”
Andrea Orza