Niente stipendio, almeno fino a lunedì. E’ l’amara realtà che coinvolge tutti i dipendenti del Comune di Salerno. Casse municipali vuote e accreditamento di aprile saltato per i 1220 lavoratori (tra impiegati, quadri e dirigenti, ndr) dei diversi settori del Comune capoluogo.
Nella giornata di ieri la Tesoreria dell’Ente (ovvero il Banco di Napoli, ndr) non ha dato il via libera al ricorso all’anticipazione straordinaria pari ai 5/12 del bilancio richiesta da Palazzo di Città, ovvero circa 70 milioni di euro, «nelle more dell’incasso delle principali entrate dell’ente quale rata acconto Imu, trasferimenti erariali, rata acconto Tares».
Nessuna nuova da via Toledo
L’istituto bancario di via Toledo, fino a ieri pomeriggio, non ha però dato una risposta, bloccando di fatto ogni possibile movimento in uscita. Se anche dovesse arrivare il via libera all’ulteriore anticipazione straordinaria nella giornata di oggi, considerando la festività di domani, per l’accreditamento della valuta saranno comunque necessari tre giorni lavorativi: quindi soldi eventualmente disponibili sui conti dei dipendenti non prima di lunedì 6 maggio. Sempre ammesso che il Banco di Napoli dia il proprio placet all’operazione.
De Angelis: C’è allarme
«Non sono i due giorni di ritardo accumulati fino ad ora a preoccuparci – denuncia Angelo De Angelis della Cgil Funzione Pubblica e coordinatore Rsu del Comune – ma l’assenza di risorse nelle casse comunali. Le preoccupazioni che avevamo già segnalato nei giorni scorsi si stanno tristemente rivelando reali».
Per i dipendenti comunali la busta paga di aprile ha già riservato un’amara sorpresa, ovvero una riduzione media di circa 200 euro per il cosiddetto “salario accessorio”.
«Si tratta di una riduzione delle indennità – spiega De Angelis – che sono state tagliate in modo unilaterale, senza alcun nostro coinvolgimento ed alcuna trattativa. A questa “bella notizia” si è aggiunta quella più grave del mancato accreditamento. Io credo che la situazione sia drammaticamente sotto gli occhi di tutti. La preoccupazione è tanta, non ricevere l’accreditamento dello stipendio in moltissimi casi vuol dire rate dei mutui ed affitti che saltano, ritardi nei pagamenti e preoccupazioni che si aggiungono in una situazione generale già di per sé non felice. Sappiamo che c’è chi sta peggio di noi, in questo momento. Sappiamo che ci sono persone che il lavoro non ce l’hanno proprio o non ricevono le proprie spettanze da mesi. Ma l’ansia e l’angoscia ci stanno travolgendo. Abbiamo scritto un’altra volta al sindaco Vincenzo De Luca e gli abbiamo chiesto la convocazione di un incontro urgentissimo. Vogliamo risposte certe circa la situazione finanziaria del Comune. Così non possiamo andare avanti».
Stop anche ai buoni pasto
Un taglio al salario accessorio, buoni pasto in arretrato da tre mesi ed ora il mancato accreditamento degli stipendi: tre indizi che fanno una prova circa la situazione in cui versano le casse comunali.
«L’unica certezza – commenta con amarezza De Angelis – è che c’è equità di trattamento: nessuno, dal segretario generale all’ultimo dipendente, ha ricevuto l’accreditamento dello stipendio. E’ una battuta sulla quale, però, c’è ben poco da scherzare: quello che mi preoccupa maggiormente è la latitanza, l’assenza di risposte certe. Noi stiamo chiedendo notizie continuamente, chiediamo la convocazione di incontri urgenti ma dal primo cittadino non riceviamo risposte. Se il Banco di Napoli ha deciso fino ad ora di non dare il via libera all’ulteriore anticipazione straordinaria vuol dire solo una cosa: non si riscontrano le garanzie necessarie per coprire. Ripeto, noi vogliamo essere messi al corrente della situazione, vogliamo chiarezza e certezze sul bilancio: in situazioni di difficoltà si dovrebbe fare squadra, dovremmo essere coinvolti nelle discussioni e comprendere come stanno realmente le cose. Si metta, poi, nei panni di chi non è dipendente comunale ma appartiene alle partecipate. Ci sono situazioni ancora più complesse della nostra che non troveranno, di conseguenza, una soluzione».
Il caso delle partecipate
Chiaro il riferimento a Salerno Solidale, dove i circa 200 dipendenti devono ancora ricevere la mensilità di marzo, e Salerno Pulita: per i lavoratori della mista che si occupa dei servizi di igiene urbana già da qualche mese il pagamento degli stipendi avviene con una decina di giorni di ritardo e a tutt’oggi non si hanno notizie circa il pagamento degli stipendi.
«Noi siamo ancora ad “appena” tre giorni di ritardo – commenta De Angelis – ma per i lavoratori delle miste la situazione sta per diventare esplosiva. I dipendenti di Salerno Solidale sono ormai a due mesi di ritardo nei pagamenti. Questa mattina avremo il tavolo di raffreddamento in Prefettura ma, in tutta onestà, non so quali risposte ci verranno date».
Venerdì l’assemblea
In attesa di un incontro “chiarificatore” con il sindaco De Luca, richiesto nuovamente nella giornata di ieri, i dipendenti del Comune si sono dati appuntamento per venerdì, quando è stata fissata l’assemblea generale dei lavoratori dei settori di Palazzo di Città.
«Noi abbiamo chiesto di riunirci a Palazzo di Città – spiega De Angelis – ma il Comune non vuole darci il Salone dei Marmi e ci vorrebbe dirottare al Centro Sociale. E’ una decisione che contestiamo e che non accettiamo: se una fabbrica si riunisce in assemblea l’incontro si tiene nell’azienda, non in un albergo. Palazzo di Città è la nostra sede e noi ci riuniremo lì: sappiamo che il Salone è libero, non vedo perché non dovrebbero concedercelo. Noi faremo di tutto per riunirci al Comune, se ci impediranno di salire e di usufruire del Salone dei Marmi ci riuniremo a Piazza Amendola. La situazione è molto seria – conclude De Angelis – e non è più il tempo di scherzare con la nostra pazienza».
I numeri della situazione
Attualmente il Comune di Salerno conta su una pianta organica di 1220 unità in servizio, compresi i dirigenti e i 223 vigili urbani, rispetto alla dotazione di 1600 lavoratori. Ogni anno la dotazione si riduce dalle 40 alle 60 unità attraverso i pensionamenti: una voce, questa, citata in bilancio alla voce risparmi per circa un milione di euro. La spesa annua non è nota: gli stessi sindacati, a più riprese, hanno chiesto notizie circa il monte stipendi ma l’unica notizia è legata a qualche anno fa, quando la spesa complessiva annua per il pagamento degli stipendi si aggirava intorno ai 20 milioni di euro.
30 aprile 2013