di Olga Chieffi
Tre giorni di musica chiuderanno la breve estate dell’arena del mare, con l’abituale festival pop-jazz del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno, giunto alla sia XI edizione. Ingresso libero per far festa tutti insieme con i dipartimenti della nostra massima istituzione musicale, che hanno così diviso la direzione delle serate. Apertura il 29 luglio con la sezione “Non solo pop” di Sandro Deidda e Danilo Pannullo, che ospiterà la voce di Nicky Nicolai sostenuta dallo Stefano Di Battista Quartet. Nicky Nicolai, una delle voci più raffinate della scena jazz italiana, è chiamata all’impegnativo, quanto affascinante compito di rileggere in chiave jazzistica alcuni tra i più grandi successi di Mina, vera e propria icona del nostro tempo. La scaletta di Mina in jazz non sarà solo un tributo alla Tigre di Cremona, con brani famosissimi quali “Non gioco più”,” E se domani”, “Grande, grande, grande”, ma proporrà anche capolavori composti e portati al successo da altri autori e interpreti, come “Piazza Grande” di Lucio Dalla e “Se stasera sono qui” di Luigi Tenco. La seconda serata, il 30, organizzata dal dipartimento “Non solo Monk” di Guglielmo Guglielmi e Vincenzo Nigro, saluterà un “Tribute to Stevie Wonder and more” offerto da Simona Bencini, Mario Rosini, Daniele Scannapieco, Giuseppe Venezia ed Elio Coppola. Ospite di Simona Bencini, Mario Rosini con il quale la cantante fiorentina ha collaborato già con un quintetto jazz nel 2009. Pianista e cantante d’eccezione, con una lunga carriera artistica. Il concerto darà modo di mettere in evidenza straordinari arrangiamenti in chiave decisamente jazzistica e la voce di Simona Bencini, che pur provenendo da un ambiente musicale decisamente pop/soul, la ricordiamo coi “Dirotta su Cuba”, perfettamente si amalgama alle sonorità jazz. Ascolteremo un set di brani della strepitosa carriera di Stevie come “Superstition” e “You and I”, “Master Blaster”, “Ribbon in the sky”, You’re the sunshine of my life” che la Bencini canterà in duetto con Mario Rosini, unendo entusiasmo e ritmo coinvolgente anche per “For once in my life” e “I Just call to say I Love you” al piano e voce. Gran finale il 31, col dipartimento “Del risuonare” di Diego Caravano, che avrà sul palco la Raphael Gualazzi Band, con la quale il frontman ripercorrerà la sua carriera, tra brani del suo repertorio e reinterpretazioni di chicche e standard del blues/soul internazionale, oltre a qualche sorpresa, con Gianluca Nanni alla batteria e Roberto Bartoli al contrabbasso, per portare alle estreme conseguenze il suono, la scrittura e la composizione, recuperando le sonorità più care a Raphael e che, al tempo stesso, lo vedrà mostrare particolari piuttosto inediti del suo profilo artistico, esaltato da un bel groviglio di idee musicali, tra gli arrangiamenti, ricchissimi e stratificati, e la sua cultura musicale, che comprende di tutto, dal soul al blues, dall’r&b alla dance anni ’70 e ’80, dal rockabilly alla bossa nova. Raphael prende tutti questi generi, li lega tra loro in un bel mazzo che poi porge al pubblico, un mazzo variopinto e colorato, dando nuovamente prova di quella cifra artistica eclettica e virtuosistica che lo ha fatto amare dalle platee italiane e straniere.