Il Cilento raccontato dal cinema - Le Cronache
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Il Cilento raccontato dal cinema

Il Cilento raccontato dal cinema

di Arturo Calabrese

Il Cilento è stato spesso protagonista sul grande e sul piccolo schermo. Tante, infatti, sono state le produzioni cinematografiche e televisive che hanno utilizzato il territorio come scenario naturale. A partire da domani e fino al 12 di aprile, il teatro “Eduardo De Filippo” di Agropoli ospiterà la mostra “Il Cilento nel Cinema”, a cura di Michele Mordente e in collaborazione con Mekané Produzioni. Locandine, foto, scatti dei dietro le quinte di numerosi produzioni, a cominciare dal film muto “Mare Nostrum” del 1926, all’interno del quale trova spazio la prima testimonianza su pellicola dei templi di Paestum, fino all’ultimo lungometraggio della serie di James Bond, girato anche a Sapri. «Sarà un emozionante e sorprendente viaggio nel tempo – dicono gli organizzatori – nei luoghi più suggestivi e caratteristici del Cilento, dalle spiagge di Palinuro e Marina di Camerota al villaggio abbandonato di Roscigno, dalle marine di Castellabate alla Certosa di San Lorenzo a Padula, attraverso gli occhi dei registi che li hanno più amati e hanno saputo consegnarcene intatta la loro straordinaria bellezza». Soddisfazione è espressa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Adamo Coppola: «Se già 100 anni fa il cinema sceglieva il Cilento vuol dire che viviamo in un paradiso – le parole del primo cittadino – negli anni tantissime produzioni italiane e internazionali hanno deciso di girare qui, facendo conoscere questo territorio al grande pubblico. Anche Agropoli è stata spesso presente al cinema in tv e ciò anche grazie al concreto aiuto di Palazzo di Città che vede nella settima arte un importante strumento di divulgazione». La mostra si svolgerà all’ingresso del teatro e sarà visitabile tutti i giorni. «Anche questo è un momento di ripartenza – dicono gli organizzatori – i teatri e i musei due anni fa venivano chiusi per far fronte alla pandemia e ancora oggi soffrono. Una mostra in un teatro – concludono – è un segnale molto forte».