di Andrea Pellegrino
Se Silvio Berlusconi ha annunciato una sua telefonata durante la convention di Forza Italia (questo pomeriggio all’Hotel Mediterannea), Vincenzo De Luca ha deciso di portare tutti a cena. Venerdì gustoso, insomma, per entrambi gli schieramenti politici. I forzisti potranno ascoltare direttamente il loro leader, mentre amministratori comunali e dirigenti del Pd si ritroveranno direttamente a tavola. “Nonno 13” dovrebbe essere il ristorante individuato da Vincenzo De Luca, che arriverà oggi da Roma, dopo giorni complicati che lo hanno visto sempre di più stretto in un angolo, nonostante la schiacciante vittoria di Matteo Renzi in città. Non si sa cosa De Luca dirà ai suoi, l’unica cosa certa, si vocifera negli ambienti comunali, è che si pagherà alla “romana”. Naturalmente il sindaco – viceministro dovrà pur dire qualcosa, soprattutto dopo la vivace discussione con Pina Picierno, neo componente della segreteria Renzi, che ora punta dritta alla segreteria regionale del Pd. Ed a quanto pare sembra che sia già in pole position per succedere ad Enzo Amendola. Al Comune di Salerno da giorni il clima è di attesa soprattutto per quel che accadrà da ora a fine anno. Le date già segnate sul calendario scadenzano i tempi: domenica assemblea nazionale del Pd, nella quale ritornerà il figlio di De Luca (Piero, ndr) mentre farà il suo ingresso, per l’area Renzi, il presidente del Consiglio comunale Antonio D’Alessio. Ad inizio settimana, invece, il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, con molta probabilità nominerà la sua segreteria. Tra i nomi di sicuro c’è segnato già quello di Ginetto Bernabò, il consigliere comunale renziano della prima ora, mentre per gli altri con molta probabilità si attenderanno le indicazioni dei big (Iannuzzi, Andria e naturalmente De Luca). Poi sempre Landolfi dovrebbe convocare l’assemblea per la nomina della direzione, nella quale, si auspica (per eleganza istituzionale) che trovi posto anche la componente lettiana di Vincenzo Pedace. Il 17 dicembre, invece, il caso De Luca approderà in Tribunale, con la discussione dell’incompatibilità promossa dai Cinque Stelle. A Roma, intanto, i grillini sono pronti a mettere Renzi con le spalle al muro, facendo calendarizzare la mozione contro il viceministro. Il 20 dicembre al Comune, invece, ci sarà il vertice di maggioranza: fino ad allora il quadro dovrebbe essere più chiaro e forse in questa sede De Luca, se non lo farà stasera, scioglierà la riserva. A seguire la conferenza dei capigruppo per stilare l’ordine del giorno della seduta del 30 dicembre. Ci sarà anche la decadenza, ma con molta probabilità sarà come sempre all’ultimo punto. Insomma, sempre in posizione utile per scappatoie dell’ultimo minuto. Il disegno, almeno ad oggi, sarebbe superare il mese di febbraio per l’eventuale decadenza del sindaco, in modo da spedire il Comune di Salerno alle urne nella primavera del 2015, in contemporanea con le elezioni regionali e quasi sicuramente con le politiche. Un piano politico, questo, che prevede naturalmente l’attribuzione delle deleghe al viceministro De Luca e dunque il prosieguo dell’incarico romano. Chimicamente c’è chi accomuna questa situazione alla «precipitazione» in attesa che si faccia chiarezza mentre c’è chi spera che il clima natalizio e le pietanze di stasera possano addolcire il periodo in discesa del sindaco De Luca.