Il canto di Noa per una musica delle azioni - Le Cronache
Spettacolo e Cultura Musica

Il canto di Noa per una musica delle azioni

Il canto di Noa per una musica delle azioni

La XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmata da Jacopo Sipari di Pescasseroli, ospiterà questa sera, nel chiostro del convento di San Francesco di Tagliacozzo la voce senza confini di Noa con l’Orchestra Sinfonica abruzzese diretta da Marco Moresco

Di Olga Chieffi 

E’ il canto il tema dell’ultimo venerdì della XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmato  dal direttore artistico Jacopo Sipari di Pescasseroli, che dopo le eliminatorie del I concorso di canto lirico che si svolgerà in Avezzano, ospiterà il concerto di Noa. Alle ore 18, quale preludio al concerto, ci si ritroverà nel Cortile d’arme del palazzo ducale, dove è in corso la rassegna letteraria per la presentazione del volume “La rotta dei brand” di Alberto Improda in libreria per  le edizioni Mincione.  Misurando l’altezza delle stelle, il sestante permette ai marinai di calcolare la loro posizione. L’angolo tra l’astro e l’orizzonte indica alla nave a che punto è nella rotta. L’ultima opera di Alberto Improda si comporta come questo strumento, calcolando però l’angolo tra il brand e noi. Dà quindi le coordinate di dove ci troviamo, nella società contemporanea, nel percorso dei brand. E dato che il brand oggi non è più solo la vendita di un prodotto ma è la costruzione di un’identità di valori queste coordinate hanno qualcosa da insegnare su come ci comportiamo, su cosa siamo. Un brand è, come nel cinema, nella letteratura, scrivere una storia e trasmetterla alle persone. Si proseguirà, alle ore 21,15, con la sezione musica d’autore nel chiostro di San Francesco in Tagliacozzo con il progetto sinfonico di Noa, nel suo nome il significato di portatrice di pace, di sorella, la cantante yemenita con la sua vocalità istrionica, sapiente e mutevole, che sa passare dal pop al folk, dal soul alle melodie della sua terra tratte ispirate dal Diwan, il libro delle tradizionali canzoni cerimoniali, e dal Silsulim, la quale darà vita ad un repertorio che lambisce entrambi gli emisferi culturali. Noa si presenterà al pubblico del festival con Gil Dor, e alle spalle l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, diretta da Marco Moresco. Virate decise verso la country music, speziata di jazz, attraverso velate citazioni spazianti dal severo contrapunctus bachiano, che ascolteremo in un duo con Gil Dor, alla villanella napoletana, queste le armonie che faranno da colonna sonora al sorriso e all’energia di Noa. Uri e Mishaela, un originale gioco tra spontaneità “popolare” ed educata modulazione “lirica”, con la prima song, una intensa melodia in lingua yemenita, che ci farà tornare alla mente una pagina di Heschel, in cui afferma che la musica non è un prodotto dell’uomo, non è creazione nel senso consueto del termine, ma che essa sta nell’uomo, è la sua stessa vita,  è il ritmo interiore ed esteriore che regola il suo comportamento, è la legge liberamente assunta che modula dall’interno ogni sua ora, è il tempo che prende forma e che non viene lasciato, così,  fluire senza argini, come acqua su pietra. La melodia rappresenta l’estremo tentativo umano di catturare l’uniformità del tempo nel suo scorrere ineluttabile e disperante, di piegarlo alla sua volontà creatrice, costringendolo in ritmi che esprimano le scansioni interiori della vita. E’ per questo che ci accingiamo a definire il sentire musicale di Noa musica delle azioni, fedele specchio di un crogiuolo di culture e di storie, anche politiche, precarie e instabili. Donna senza ombre, i capelli sciolti, guarda alla luna in “Look at the moon”, che potrebbe essere anche la tammorra di Gil, e in Child of Man, chissà non avvii uno “sparring four” con il pubblico. Motivi amerindi sgorgheranno da ritmi tribali, il samba e qualche gridolino carioca ondeggerà tra i suoi bonghi frenetici: nonostante tutto, Shalom, Shalom, ma anche Salam e la rumbetta di La vita è (sempre) bella! La melodia napoletana di Santa Lucia Luntana ornerà la sua gola, anche se ancora senza i veli della nostra personale “Napolitanìa”, così come una Torna a Surriento, che giocherà interamente sul registro acuto, pur essendo una serenata. Noa, grande interprete d’atmosfere e di emozioni, farà suo l’uditorio, augurando a tutti Pace, Felicità, Bellezza e Amore, racchiusi in una gioiosa danza del sogno. Domani sera in piazza Duca degli Abruzzi, teatro in musica con Rocco Papaleo, in trio, col suo progetto “Divertissement” :  un diario che raccoglie pensieri di giorni differenti da sfogliare a caso. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Non è che un diario racchiuda una vita, di certo però, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare.