Di Olga Chieffi
“Il blues è solo un brivido profondo e doloroso”. E’ a definizioni come questa, cantata nei primi anni quaranta dal chitarrista nero Son House, che spesso si è fatto ricorso nel tentativo di descrivere il blues. Da ben quattordici anni prova a descrivere e a far toccare con mano i suoi effetti e tutta l’ampiezza di un fenomeno storico e di immensa popolarità. Stasera alle ore 21, sarà Fabrizio Poggi, a portare il pubblico in un viaggio dal Delta al Download con intensità delnostro millennio, ospite della III edizione della rassegna Il colore dei suoni, diretta da Giuseppe Zinicola.
Tradizionale e di transizione, Poggi è il moderno, vivente bluesman, che prendendo la musica dal passato e portandola nel futuro, per raccontare storie con voce chitarra e armonica.
Fabrizio Poggi, classe 1958, resta a tutt’oggi uno dei migliori e più sinceri bluesmen italiani e di fama internazionale. Cantante e armonicista, scrittore e giornalista, candidato ai Grammy Awards, due volte candidato ai Blues Music Awards (gli Oscar del blues), Hohner Harmonicas Award, candidato ai Jimi Awards (gli Oscar della prestigiosa rivista Blues 411) come armonicista dell’anno. Il suo disco Texas Blues Voices ha vinto il Jimi Award 2016 come miglior disco internazionale ed è stato candidato tra i migliori cinque album dell’anno. Candidato ai Grammy Awards 2018 (arrivato in finale) per il disco Sonny & Brownie’s Last Train (Guy Davis, Fabrizio Poggi). Una carriera ed una discografia imponente con collaborazioni eccellenti come Zachary Richard, Garth Hudson (The Band), Eric Bibb, John P, Hammond, Mike Zito, Jerry Jeff Walker, Ronnie Earl, Marcia Ball, Flaco Jimenez, Floyd Domino, Ponty Bone, Donnie Price, Tish Hinojosa, Augie Meyers, Guy Davis, Billy Joe Shaver, Sonny Landreth, The Blind Boys Of Alabama, Charlie Musselwhite, Otis Taylor, Enrico Ruggeri, Eugenio Finardi e molti altri ancora. Poggi, ex leader dei Chicken Mambo nei primi anni ’90, ha poi proseguito una carriera esemplare, arrivando oggi al suo venticinquesimo album, di cui 5 incisi negli Stati Uniti.
Il blues, con le sue canzoni malinconiche nate dall’autoritarismo vessatorio degli uomini bianchi, è la sua primaria passione da sempre; così, Poggi propone un album con nuovi brani o rinnovate e inedite versioni di grandi classici del blues, di intensi spirituals e di canzoni originali da tempo quasi introvabili.
Un artista la cui narrazione blues ha sapore trascendente, a volte sublime, a volte semi-acustica, da predicatore o mattatore. Perché il blues ti accompagna sempre, mantenendo viva l’attenzione verso l’individuo, con le sue sofferenze e la forte ricerca della libertà. Giovedì 5 dicembre, il palco del Teatro Pasolini di Salerno ospiterà il concerto del Jany McPherson Trio, terzo appuntamento della rassegna musicale. L’evento vedrà protagonista la talentuosa pianista e cantante cubana Jany McPherson, accompagnata da Luca Bulgarelli al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Un’esperienza immersiva che unisce ritmi latini, jazz contemporaneo e composizioni originali tratte dal suo album “A Long Way”. Un particolare tocco strumentale di estrazione classica ( la McPherson una gemma della Scuola delle Arti di Cuba) aperto ad aeree escursioni armoniche, senza utilizzo di particolari effetti, né violenza espressiva, capace di emozionare attraverso piccole sottolineature, scelte espressive, tocco magistrale, fraseggio fluente, per mezzo del quale sfodererà la piena consapevolezza di sé, insieme con una perfetta padronanza dei propri mezzi, fino a rappresentare una specie di summa del pianismo moderno, classico e jazzistico.