di Andrea Pellegrino
Mario De Simone è solo una delle ultime vittime, in ordine di tempo, che l’ex opificio Ideal Standard potrebbe portarsi sulla coscienza. E’ uno dei decessi provocati da un tumore e portati all’attenzione da un folto gruppo di ex operai che attende la verità e soprattutto un riconoscimento per l’esposizione all’amianto, prima durante la lavorazione dei prodotti Ideal Standard, successivamente con la dismissione dello stabilimento per far spazio al progetto, poi abortito, del Sea Park. Per ora il Tribunale del Lavoro ha negato la verità ai dipendenti costituitisi in giudizio, che altro non chiedevano che la nomina di un consulente tecnico. Questo per la dura opposizione dell’Inps nei confronti delle richieste degli ex operai difesi dall’avvocato Anna Amantea. Ora si procederà con ricorsi singoli che saranno nuovamente sottoposti all’attenzione del giudice del lavoro, cercando di smontare l’ostilità dell’istituto previdenziale che dalla sua ha tutti gli elementi e le carte per valutare la situazione. Ed è proprio l’Inps che accerta, infatti, il tumore a Mario De Simone. Nel certificato medico prodotto, infatti, si legge: «Due noduli polmonari lobo superiore destro».
Naturalmente nessuna connessione acclarata con l’esposizione all’amianto ma certamente il documento dimostrerebbe come l’Inps avesse dalla sua una puntuale documentazione utile per avviare un accertamento della verità. D’altronde cosa che avrebbero fatto l’Inail e la stessa Asl di Salerno che ha messo a disposizione degli ex dipendenti uno sportello presso gli uffici sanitari di Nocera Inferiore. Intanto si valuta un ulteriore esposto alla Procura della Repubblica, dopo quello predisposto dall’Adicosum della Cisl. Questa volta dovrebbero essere gli stessi lavoratori a rivolgersi alla giustizia penale. Il tutto mentre s’attendono le risposte da parte del Comune di Salerno, dell’Arpac e del Noe, sollecitati sempre dalla Cisl nei giorni scorsi.