Iannone: «Province? A Salerno oggi è comitato elettorale dem, si torni al voto presto» - Le Cronache
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Iannone: «Province? A Salerno oggi è comitato elettorale dem, si torni al voto presto»

Iannone: «Province? A Salerno oggi è comitato elettorale dem, si torni al voto presto»

di Erika Noschese
Europee, provinciali, amministrative: sono queste le sfide importanti del 2024 e per le quali i partiti sono già a lavoro per non farsi trovare impreparati. Da Noi Moderati, nei giorni scorsi, la proposta di istituire un tavolo di coordinamento provinciale del centrodestra, accolta di buon grado da Forza Italia, Lega e da Fratelli d’Italia. E proprio il senatore salernitano Antonio Iannone ha fatto il punto sul lavoro che sta portando avanti il governo Meloni in questi mesi.
Senatore Iannone, da Noi Moderati la proposta di un tavolo di coordinamento del centrodestra in vista dei prossimi importanti appuntamenti elettorali quali amministrative, europee e provinciali. Qual è la posizione di Fratelli d’Italia?
«Questa è materia dei coordinatori provinciali, lo reputo assolutamente auspicabile anche se non mi sembra che il confronto abbia mai conosciuto interruzioni, al di là delle vicende localistiche. Alle europee, ogni partito andrà per fatti suoi, con un sistema proporzionale, ma il lavoro è sempre utile ad omogeneizzare anche l’attività parlamentare e regionale in vista delle scelte di governo da fare rispetto alle tematiche dei territori e la battaglia delle regionali per la quale bisogna partire con congruo anticipo. Come è presumibile, nella prossima primavera ci saranno anche le provinciali insieme alle europee, di tempo ce ne è ancora perché da poco è partito il confronto al Senato ma alla luce dell’accordo di maggioranza che è stato raggiunto è presumibile che la legge andrà in porto. Ci sarà da lavorare per mettere in campo liste e coalizione».
Provinciali 2024, si restituisce al cittadino il diritto di voto…
«La Delrio è stato un aborto. Le Province sono state distrutte da quella legge, io in quel periodo dissi che era un errore, oggi lo sostengono tutti ma grazie alla legge che, noi per primi, abbiamo presentato si ritorna al voto. È un livello indispensabile, soprattutto per quei territori come quello del salernitano che ha varietà morfologica con piccoli comuni che hanno bisogno dell’ente di governo di area vasta. In questi anni abbiamo constatato che funzioni importanti, quali strade provinciali e scuole, sono rimaste abbandonate al proprio destino. Stiamo mettendo in campo una legge che dà la parola al popolo nuovamente ma soprattutto risorse per finanziare le attività per evitare una incapacità di agire come è stato in questi anni in cui a Salerno la Provincia è stata usata come comitato elettorale del Pd. Una desolazione totale. Siamo fermamente convinti che si debba tornare al voto quanto prima, già nella prossima primavera, insieme alle europee».
Terzo mandato di De Luca, qual è la posizione di FdI e quale la sua?
«Sono solo schermaglie all’interno del Pd, è evidente che De Luca è stato scaricato dal suo partito, una presenza imbarazzante anche per loro alla luce dei fallimenti conclamate da tutte le classifiche, indicatori sociali ed economici. È persona che Schlein non stima perché si rendono conto che è una presenza ingombrante; il suo modo di fare politica è una caricatura, una sceneggiata napoletana permanente. Il tempo ha superato l’uomo, la questione del terzo mandato non è locale ma nazionale e credo che De Luca si sia convinto di essere politicamente immortale. A questo punto dico: meglio De Luca candidato che altri perché la gente è stanca, è evidente il suo fallimento su tutti i fronti, dalla sanità ai trasporti, dal ciclo rifiuti ai servizi ai campani, inesistenti anche a fronte di un’aliquota Irpef tra le più alte d’Italia».
Regionali 2026, una battaglia politica particolarmente attesa. Ci sono nomi in campo per il centrodestra?
«Non ci sono nomi, non c’è alcuna discussione né a livello nazionale né regionale. Presenteremo una alternativa vera, di chi dimostra di combattere ogni giorno questo sistema deluchiano in quanto non dà riconoscimento ai diritti dei campani, ad una regione che ha sicuramente delle potenzialità enormi ma si attesta sempre agli ultimi posti. Ai nomi ci arriveremo, anche nelle considerazioni di equilibri di carattere nazionale, rapporti di forza. Ci sono quindici regioni governate dal centrodestra, alcune da Forza Italia, altre da Lega, altre ancora da Fratelli d’Italia; c’è una proporzione tra i partiti che indica chiaramente chi è alla guida della coalizione».
Sul piano nazionale, il governo è al lavoro ad alcune manovre fondamentali per l’Italia.
«Abbiamo ereditato una situazione difficile, in sette mesi si vedono già importanti risultati e con la guida della Meloni l’Italia ha recuperato una credibilità a livello internazionale. Il presidente del Consiglio sta dimostrando che le politiche si possono determinare e non subire, un cambio di passo importante. Le emergenze sono state affrontate in maniera egregia, si parlava di bollette insostenibili, caro carburante e le scelte fatte sono di buon senso; siamo impegnati a dare realizzazione al programma elettorale, quello per il quale gli italiani ci hanno votato. Per quanto riguarda le riforme penso al presidenzialismo, la riforma delle riforme, ma anche autonomia differenziata, ritorno delle Province, enti locali, interventi in favore della nostra economia, la tutela del Made in Italy. Il ministro Lollobrigida sta lavorando a difesa della sovranità alimentare e l’agricoltura, cose inserite nel nostro programma e noi siamo impegnati a realizzarle. Su questi obiettivi saranno concentrate le risorse per il futuro».