Erika Noschese
Passata l’emergenza freddo, a Salerno i clochard tornano per strada. In questi giorni, infatti, i dormitori si avviano verso la chisura definitiva, lasciando nuovamente per strada i senzatetto. E’ il caso dei Salesiani che hanno ufficialmente chiuso il dormitorio sabato sera, accogliendo per l’ultima volta – almeno per quest’anno – tutte quelle persone che non hanno un tetto sopra la testa e non possono neanche fare una doccia decente. Medesima situazione anche per il campo aperto in via dei Carrari, presso la sede della Protezione Civile che, di fatto, è già chiuso e questa mattina dovranno consegnare le chiavi. Intanto, le temperature – soprattutto di sera – sono tutt’altro che primaverili e numerose sono le segnalazioni giunte in questi giorni da parte di cittadini che incontrano persone intente a dormire per strada. La stazione ferroviaria si è nuovamente trasformato in un Erika Noschese dormitorio così come la chiesa Santa Maria ad Martyres dove già da diversi giorni, molti clochard trovano riparo sui gradoni della chiesa. «Da quando abbiamo chiuso il centro, le segnalazioni da parte dei cittadini che ci chiedono di intervenire per aiutare queste persone che dormono per strada sono aumentate, così come è aumentato il numero dei clochard che si incontrano in ogni angolo della città», ha dichiarato Rossano Braca, presidente dell’associazione Venite Libenter e tra i responsabili del centro di via Dei Carrari, aperto su sollecitazione dell’amministrazione comunale, in seguito all’emergenza freddo che si è registrata nei mesi scorsi e che si è poi prorogata tanto da richiedere di posticipare la chisura, come di fatto è avvenuto. Ora, però, i termini sono scaduti e ai volontari non resta che tornare a casa, con la consapevolezza che, dopo di loro, nessuno aiuterà queste persone che non hanno una casa in cui dormire e non potranno far altro che cercare un posto per strada, su di una panchina o tra l’erba. Ed è quello che è accaduto sabato sera in via Ugo Foscolo dove un uomo ha trovato riparo tra le aiuole, in un parcheggio. Situazioni insostenibili, queste, che rendono la nostra città tutt’altro che europea o accogliente. E allora, non resta che domandarsi perchè, al giorno d’oggi, non siamo in grado di aprire strutture che possano ospitare definitivamente i senza fissa dimora, togliendoli dalla strada ed impedendo loro di rischiare la vita ogni giorno, a causa delle problematiche che devono fronteggiare.