E se in guerra e in amore tutto è lecito, lo stesso vale anche per il Pd, all’intero del quale si aggirano indisturbate una serie di mine vaganti che rischiano di far esplodere un quadro già di per sé frammentato. La distanza siderale che ormai si è venuta a creare tra gli elettori e la politica appare ancor più ampliata da una serie di artifizi, che vanno esclusivamente a ledere il più ragguardevole dei principi: quello democratico, baluardo non solo del Pd ma dell’intera attività politica. Quindi democraticamente parlando, le primarie si configurano come un formidabile quanto essenziale strumento di partecipazione popolare oltre che di rilancio della coalizione del centrosinistra, le cui basi sono state però minate da una serie di irregolarità nello svolgimento della fase organizzativa delle elezioni. Una situazione incresciosa che contrappone alla trasparenza e alla correttezza la quasi totale mancanza di rispetto tra le varie forze in campo, oltre che della liberà d’espressione degli stessi elettori. Si sono infatti registrate una serie di anomalie anche all’interno della provincia di Salerno, dove si è assistito ad una lenta ma incisiva rimodulazione e variazione di numerosi seggi elettorali, in particolar modo ad Eboli, Battipaglia, San Cipriano Picentino, Nocera Inferiore e Scafati. In tutti questi comuni infatti, senza tener conto delle esigenze della stessa popolazione, i vari seggi elettorali destinati alle primarie sono stati, oltre che numericamente ridotti, in gran parte anche dislocati in aree periferiche o di difficile raggiungimento.
“Tale modifica dell’assetto territoriale dei seggi oltre a rendere più disagevole lo svolgimento delle primarie stesse, limitando notevole la partecipazione popolare, appare frutto non di un qualsiasi criterio logistico ed organizzativo considerevolmente ponderato, bensì di un imperativo che assicuri il raggiungimento esclusivo degli obiettivi del gruppo dirigente provinciale, in seno allo stesso partito”. Con queste parole esordisce Gennaro Fiume, consigliere comunale di Siano, in occasione della conferenza stampa tenutasi presso il Comitato Matteo Renzi dove, riprendendo uno slogan dello stesso candidato, ha affermato: “Le Primarie rappresentano un importante momento di partecipazione e di trasformazione del nostro Paese e, nonostante le varie anomalie fino ad ora riscontrate, queste devono necessariamente rappresentare il principale strumento attraverso cui la popolazione possa riappropriarsi della politica, esprimendo liberamente la propria volontà. È meglio infatti investire 15 minuti del proprio tempo per le Primarie, piuttosto che 5 anni per l’Italia”.
Irregolarità, opportunamente segnalate, sono state poi riscontrate in merito alle operazioni di iscrizione effettuate presso la città di Eboli, e nel sistema di monitoraggio previsto dal coordinamento nazionale.
“I nostri rappresentanti locali presenti negli uffici elettorali, al fine di monitorare la regolarità delle registrazioni, hanno invece riscontrato a fine giornata- sottolinea Antonio Petrone, Presidente della Commissione Consiliare Politiche Giovanili di Eboli- il doppio delle registrazioni rispetto al numero effettivo di persone giunte al presidio. E sempre ad Eboli, questa volta presso gli uffici comunali, si procedeva nella giornata di ieri alla registrazione online, che invece non può avvenire se non presso i comitati promotori dei candidati o gli uffici elettorali predisposti a tale operazione”. Prende poi la parola Paolo Russomando, Consigliere Provinciale, che spiega: “Veniamo ormai considerati, sempre all’interno del PD, al pari di un partito d’opposizione, e un trattamento non dissimile da questo è stato riservato non solo ai dirigenti che hanno assunto una posizione diversa da quelli dei bersaniani, a quali sono giunti dei commissariamenti, ma anche agli stessi segretari di circolo che sono invece stati scavalcati”.