di Andrea Pellegrino
Ha presentato una nuova istanza di Via (Valutazione di incidenza ambientale) nell’ambito del riesame dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) con tanto di progetto di ammodernamento per l’impianto Fonderie Pisano di Fratte, la proprietà dell’opificio che tenta di mettere in “ordine le carte” in attesa della delocalizzazione. Una corposa documentazione, dopo aver impugnato la precedente richiesta al Tar, presentata due giorni fa agli uffici della Regione Campania. Un cambio di rotta, insomma, con i Pisano che chiedono, nonostante un contenzioso amministrativo (ed anche penale) in corso, una nuova autorizzazione ambientale, supportata anche dalla Via, alla Regione Campania. Ma la proprietà chiarisce: «Risulta opportuno evidenziare come la definitiva chiusura dell’opificio industriale e la delocalizzazione delle Fonderie Pisano & C SpA in altra area è inderogabilmente prevista in un arco temporale non superiore a 48 mesi». Il progetto di ammodernamento dell’opificio industriale delle Fonderie Pisano & C., scrivono i proprietari, «comprende la realizzazione di diversi interventi atti a migliorarne le performance ambientali e, nello stesso tempo, a ridurre notevolmente i carichi incidenti sui principali comparti ambientali. Gli elementi di interferenza considerati nella valutazione hanno mostrato che gli interventi di progetto e di mitigazione previsti non generano impatti negativi e significativi sull’ambiente circostante, mentre incidono in modo positivo e significativo sul comparto socio economico. La logica sottesa alla predisposizione degli interventi di progetto è volta, infatti, alla salvaguardia e tutela dell’ambiente, nell’ottica del continuo miglioramento delle performance ambientali». In sostanza, secondo i Pisano, «l’attività produttiva delle Fonderie Pisano & C SpA non sembra, nel complesso, interferire con gli obiettivi di conservazione del Sic/Zps Fiume Irno per cui si ritiene che essa non produca effetti negativi sugli habitat e le specie presenti nell’area Sic/Zps. Inoltre, gli interventi proposti comporteranno una sostanziale riduzione dei carichi incidenti sul Fiume Irno, con l’immissione delle acque di prima pioggia direttamente in rete fognaria collegata al depuratore comunale»