I mulini di San Mango Cilento versano nella più totale incuria. È questa la denuncia di Gabriele Falcione, consigliere di minoranza di Sessa Cilento che porta alla conoscenza dell’opinione pubblica una incresciosa vicenda del borgo cilentano. Si tratta di un luogo sul quale le precedenti amministrazioni sessesi hanno investito molto per renderlo fruibile da ogni tipologia di turista e che richiama in toto la storia e le tradizioni del territorio.
Fatto sta che ad oggi la situazione non è del tutto rosea e manca la manutenzione ordinaria. Erano stati allestiti dei tavolini con delle sedute, staccionate, corrimano, tutto in legno anche per una sostenibilità dell’ambiente circostante, elemento che troppo spesso viene sottovalutato. Le sedute sono rotte in più punti e le staccionate, se presenti, non sono rispondenti al loro compito, risultando anche pericolose.
«Dopo due anni di amministrazione Botti – dice il consigliere – mi sono recato presso il monumento della Valle dei mulini. L’ho ritrovato in condizioni pietose, in un periodo turistico di alto flusso. Ho trovato erba alta e la vasca dove solitamente dovrebbe esserci l’acqua del Mulino e invece invasa da piante infestanti, sterpaglie ed altra erba. Il posto è completamente abbandonato senza alcun tipo di manutenzione. Risulta impossibile frequentare la zona che solitamente veniva utilizzata dai turisti per visitare il borgo attraversando sentieri ad hoc, oggi inutilizzabili proprio per la mancanza di manutenzione. Le staccionate sono disarcionate, l’erba è ovunque, pietre e sassi invadono il selciato costituendo anche un grave pericolo».
«Tutto ciò avviene nel pieno della stagione estiva, periodo in cui solitamente i nostri borghi si animano di turisti, un periodo molto atteso per la piccola economia di un paese. Ho atteso prima di venire sul posto, prima di denunciare il tutto – argomenta Falcione – perché magari si poteva dire che gli interventi ci sarebbero stati e che per la bella stagione sarebbe stato tutto pronto, ma la situazione adesso è innegabile. Il tempo delle attese è finito e siamo di fronte all’ennesima occasione persa per questo piccolo borgo».
L’intervento di Gabriele Falcione si fa poi, se possibile, ancor più critico: «In campagna elettorale, la lista che poi quelle elezioni le ha vinte parlava di rivoluzione culturale. Sono passati due anni e di questa rivoluzione non c’è nemmeno l’ombra – prosegue – che il sindaco Gerardo Botti non sia a conoscenza di tutto ciò? Facciamo appello al consigliere comunale decano Nicolino Agresti nella speranza che si sia accorto dello scempio. Botti era venuto nel Cilento per portare questa rivoluzione e la stiamo ancora aspettando». Il percorso dei mulini è un vero e proprio monumento nonché una perla di archeologia industriale, simbolo della resilienza dei popoli e del Cilento i quali sono riusciti a regimentare le acque e a utilizzarle al meglio per la propria sopravvivenza. Oggi, lo stato delle cose è quello denunciato tra mancanza di manutenzione e totale abbandono, nonché di non rispetto per la storia.