Di Alessia Potecchi*
Il primo maggio ci ha portato alle nostre riflessioni, ci ha portato indietro nel tempo alla storia del movimento operaio, dei lavoratori, alle tante battaglie, alle tante conquiste, alle stagioni delle lotte sindacali e ancora al protagonismo dei lavoratori in momenti complessi e decisivi della storia del nostro paese. Abbiamo celebrato il primo maggio con il Covid che non è ancora sconfitto del tutto, ma con una guerra devastante, che ci ha ripiombati in una situazione drammatica dove siamo impegnati con l’Europa e le istituzioni internazionali per fermare le atrocità e restituire la pace al popolo ucraino. L’Europa sta portando avanti un’azione indispensabile e deve continuare in questa direzione, la sua unità è in questo momento fondamentale. L’Europa è il nostro baluardo, rappresenta il futuro a cui guardare e su cui puntare, l’Europa oggi va resa all’altezza della sua missione, va resa adulta e matura nel campo dell’energia, della sicurezza e della politica estera per completare il percorso che abbiamo iniziato molti anni fa. Occorre una Riforma del Patto di Stabilità e su questo l’Italia deve essere protagonista perché le nuove regole di rientro del debito dovranno essere proporzionate alla realtà di ogni singolo paese così da non fermare la crescita e il progresso economico. Occorre agire con coraggio e determinazione per ridurre gli squilibri, accorciare i divari, mettere in campo tutte le risorse disponibili per aiutare chi sta soffrendo la crisi. C’è necessità di dialogo e confronto fra i partiti, le parti sociali, i sindacati, è’ indispensabile che le istituzioni riescano a governare i processi ed evitino conseguenze in termini di riduzione del lavoro, di compressione dei salari e, dunque, di ulteriori diseguaglianze. Siamo dinnanzi a cambiamenti che non possono più attendere. La transizione ecologica è un processo non più eludibile né rinviabile ma vanno messe in campo prospettive di lavoro ed iniziative politiche condivise per affrontare un momento storico nel quale le opportunità di sviluppo si affiancano a gravi rischi. Bisogna scongiurare il pericolo della deindustrializzazione di un settore chiave dell’economia italiana, bisogna puntare su interventi che regolino i settori interessati nell’ambito della transizione green, studiare gli impatti e le conseguenze specifiche sul nostro territorio, gestire tutte le crisi industriali già aperte. Dobbiamo puntare ad investimenti per sostenere la domanda verso le tecnologie che sono compatibili con il Green Deal, promuovere investimenti a sostegno dell’occupazione e della ricerca per valorizzare le eccellenze e le competenze italiane, creare ammortizzatori sociali per gestire la transizione e incrementare il programma di formazione e di accompagnamento in questa nuova fase. Al centro di questo quadro c’è il lavoro, che oggi più che mai significa ripartenza, speranza, fiducia nel futuro, lotta per preservare la qualità della vita di ciascuno di noi perché il lavoro rappresenta non solo l’uscita dal bisogno ma la più alta espressione della personalità e della realizzazione di ciascuno di noi all’interno della nostra società. Dobbiamo guardare con attenzione a chi non ha lavoro, a chi lo ha perso, ai tanti giovani che non lo cercano nemmeno piu’, alle donne che sono ancora molto penalizzate dal punto di vista professionale, nei percorsi di carriera, nelle disparità di trattamento e di salario, alle tante donne che hanno pagato il prezzo più alto durante la pandemia perché hanno dovuto provvedere alle necessità famigliari in un periodo lungo e complesso. l’essenza di questa festa è il nostro difficile presente, ma è anche la nostra storia, il ricordo del passato che ha il volto di grandi sindacalisti, Di Vittorio, Bruno Buozzi, Achille Grandi e venendo più vicino a noi Lama, Carniti e Benvenuto che hanno fatto la storia delle organizzazioni sindacali e hanno combattuto e vinto battaglie di progresso, di diritti e di speranza per il mondo del lavoro interpretando passaggi straordinari. Il nostro compito oggi è quello di non rassegnarci ma di credere come allora che anche oggi l’unità, la sinergia, la solidarietà saranno i valori guida per uscire da questo tempo difficile e la strada per puntare al rilancio economico del nostro paese.
Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza
del Pd Metropolitano di Milano