di Pina Ferro
Tentano di inquinare le prove: un manette un imprenditore ed il suo commercialista già coinvolti nell’inchiesta “Ground zero 2”, inerente sentenze pilotate da parte della commissione tributaria di Salerno. Le porte del carcere di Fuorni si sono aperte per l’imprenditore Salvatore Criscuolo e il suo consulente tributario Francescopaolo Savo. Quest’ultimo era già finito in carcere la scorsa settimana insieme con altre sei persone. A seguito dell’interrogatorio di garanzia aveva ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari (sabato scorso dopo una notte trascorsa in carcere aveva fatto rientro a casa). Ma, una volta uscito, secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza che ieri mattina ha notificato la nuova misura cautelare, si sarebbe messo in contatto con l’imprenditore per concordare una linea difensiva predisponendo documentazione contabile contraffatta. Una mossa che non è passata inoservata agli investigatori che hanno il fascicolo investigativo, affidato al sostituto procuratore Elena Guarino, ancora aperto. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, firmatario dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita sabato scorso, a questo punto, ha disposto l’aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari, ripristinando la custodia in carcere per violazione delle prescrizioni impartire. Fondamentali sono stati i colloqui intercettati contestualmente alla scarcerazione del professionista, allorchè quest’ultimo si è messo in contatto con l’imprenditore al fine di concordare una linea difensiva anche mediante la predisposizione di documentazione contabile contraffatta. L’ operazione Ground zero 2, condotta dalla Guardia di Finanza di Salerno riguardante la Commissione Tributaria di Salerno e alcune sentenze pilotate ha visto coinvolti giudici, funzionari, commercialisti ed imprenditori e che ha visto anche l’arresto di Casimiro Lieto – autore del programma di Rai2 “La domenica ventura” e in passato autore di “La prova del cuoco” e “La vita in diretta” – accusato di concorso in corruzione. Nel mirino degli inquirenti, venti sentenze di secondo grado, pronunciate dal 2016 al maggio scorso, tutte con esito favorevole per i contribuenti ricorrenti per circa 40 milioni di euro tra imposte, interessi e sanzioni.