di Monica De Santis
“Sono tre giorni che prego San Matteo e lo supplico affinchè ora prenda sulle sue spalle questo ragazzo, che per anni ha portato la sua statua sulle spalle durante la festa patronale della nostra città. Adesso ti prego, San Matteo caricatelo tu sulle tue spalle, accoglilo tra le tue braccia e lo accompagnalo verso la felicità eterna del Paradiso che è la meta ultima delle nostre speranze”.
Ha la voce rotta dalla commozione don Michele Pecoraro, il parroco della Cattedrale che ieri pomeriggio ha officiato i funerali di Matteo Leone, il 34enne portuale morto alla fine del suo turno a causa di un incidente sul lavoro. In una chiesa gremita, dai tanti tantissimi amici di Matteo, don Michele ha voluto ricordare la figura di questo ragazzo. Un giovane venuto a mancare all’affetto dei suoi cari troppo presto. “Non voglio parlare qui delle morti sul lavoro e della sicurezza che in certi luoghi manca – ha proseguito il sacerdote, dopo la lettura del vangelo – Ho letto sui giornali che negli ultimi mesi sono stati in Italia più di 100 gli incidenti sul lavoro e purtroppo da qualche giorno Matteo è entrato a far parte di questa lista di vittime ingiuste. Ma oggi noi dobbiamo parlare di Matteo e ricordare questo splendido ragazzo, definito da tutti come un ragazzo dal cuore d’oro”. Poi rivolgendosi alla mamma e al papà e ai familiari tutti don Michele ha detto “Vorrei poter con un soffio entrare nel vostro cuore, insieme a tutta la città che oggi si è stretta intorno a voi per farvi sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza. Noi non voglio dimenticare Matteo e non possiamo dimenticarlo. Matteo quella sera probabilmente si stava preparando per tornare a casa, per tornare da te mamma, che gli avevi preparato la cena. Ma Matteo non è tornato non è tornato a casa dalla sua mamma, dalla sua famiglia. Ma dove è andato? E’ questo la mia parola e il mio messaggio. Il suo corpo è qui, ma la sua anima è andata verso il Paradiso. Da pochi giorni Matteo è davanti a Dio. Questa è la preghiera incessante che facciamo in questi giorni, per Matteo. Tutti stiamo chiedendo al Signore di accoglierlo quest’anima bella, questo figlio grande, amorevolissimo, buono”.