I fischi al Sindaco, l’intervista dell’avvocato Sica e i silenzi sul vecchio Tribunale - Le Cronache
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I fischi al Sindaco, l’intervista dell’avvocato Sica e i silenzi sul vecchio Tribunale

I fischi al Sindaco, l’intervista dell’avvocato Sica e i silenzi sul vecchio Tribunale

di Michelangelo Russo
La festa granata del primo giugno ha espresso, forse per la prima volta, una inedita sonorità di fischi per il primo cittadino. E’ un segnale inequivocabile di disistima che prelude ad un disamore crescente verso l’amministrazione cittadina, vistosamente incapace di iniziative che tocchino il cuore granata, inteso come spirito di orgoglio e di appartenenza a una città in vistoso degrado urbano e sociale. Città sempre più vuota e sgarrupata nel suo decoro, e sempre più incapace di trattenere i giovani sul territorio. Politica senza idee e senza aperture mentali di spessore. L’amore per il sommo capo sta finendo, mentre all’orizzonte non emergono ancora figure di contrasto, capaci di attirare gli scontenti in alternativa. Un altro segnale l’ha dato qualche giorno fa l’avvocato Silverio Sica con un attacco durissimo a presunte manovre speculative sullo storico Tribunale, dirimpettaio del palazzo delle Poste, capolavoro dell’architettura decò, trasformato da edificio pubblico a residenze di extra lusso private. E’ chiaro che Sica sa qualcosa che non ha detto, perché forse, come diceva Pasolini delle stragi fasciste, non ha (ancora?) le prove. Conosco Sica da più di mezzo secolo, ed è uomo composto e garbato da cui non è uscita mai una parola fuori posto. Se ha parlato adesso nei termini accusatori senza appello, è perché fino all’altro ieri, praticamente, è stato Presidente dell’Ordine degli Avvocati. Un ruolo istituzionale che impone l’aplomb nelle esternazioni pubbliche. Ma adesso può parlare con la forza e con l’ira di un avvocato libero da lacci formali, che non siano quelli dei vincoli imposti dal segreto professionale.
Che va rispettato, ma che non libera la voce dal tono dell’indignazione e dell’allarme per le sorti di un edificio che è custode della memoria collettiva salernitana. Nel dettaglio, Sica Sica si chiede che avverrà delle sale storiche dell’Ordine degli Avvocati e dei locali, promessi a chiacchiere, alla scuola di specializzazione universitaria nelle materie giuridiche. E’ certo, dice, che ci sono addirittura manovre per spostare di sede l’Ufficio del Giudice di Pace.
E’ l’inizio di un cammino occulto fatto di assaggi delle reazioni pubbliche. Se non ci sarà una protesta pubblica, se, insomma, non si leveranno alti i fischi come quelli della festa granata, la speculazione edilizia che a Salerno sta facendo i ricchi sempre più ricchi, e la città più povera, vincerà sicuramente.
E adesso vediamo cosa avrebbe potuto fare la piramide politica che occupa Regione, Provincia e Comune. E’ stata sbandierata l’impossibilità di iniziative culturali sul vecchio Tribunale perché, sostanzialmente, l’edificio è di proprietà del demanio statale, che è a caccia perenne di soldi e potrebbe decidere di venderlo all’asta. E’ vero, per carità! Ma questa è una parte soltanto della verità. Nessuno della Piramide si ricorda che esiste una legge dello Stato denominata Federalismo Culturale Demaniale. E’ il decreto legislativo 28 maggio 2010 n° 85. Con questa legge, i Comuni, le Province e le Regioni possono chiedere al demanio il trasferimento gratuito, al proprio patrimonio, di beni demaniali abbandonati e non più funzionanti. Ma questo solo per la valorizzazione culturale degli stessi. In altre parole, gli enti territoriali italiani che vogliano adottare edifici storici in disuso, possono richiederli per farne scuole, musei, centri culturali, sale congressi e via dicendo.
Il tutto senza sborsare un soldo al demanio. Occorre presentare, però, progetti seri al Ministero della Cultura. In sinergia col predetto, è stata già realizzata così, nelle regioni più avanzate culturalmente quali quelle del Nord e del Centro, una quantità incredibile di iniziative a beneficio di popolazioni più fortunate della nostra. Il vecchio Tribunale può rivivere, con beneficio anche dell’occupazione giovanile.
Occorrono progetti immediati, per battere la speculazione di rapina. Forza Granata! Incominciate a fischiare sempre più forte!