di Andrea Pellegrino Ormai sono separati in casa ma con un unico obiettivo: ricollocarsi al più presto. Sicuramente l’imbarazzo dell’Udc salernitano è alle stelle. E soprattutto all’indomani di quel che è accaduto in aula consiliare. Qui è bastato poco per accendere la miccia tra Salvatore Gagliano e Paky Memoli. Il caso di Gagliano, attualmente ancora spaesato tra l’Udc (di cui è ancora capogruppo) e l’adesione al movimento della Polverini che dovrebbe portarlo dritto al Pdl ha acceso gli animi già tesi all’interno di un gruppo politico ormai quasi tutto smembrato. E lo scontro non ha risparmiato lo scambio di dure accuse con la Memoli, proseguite anche fuori dall’aula a suon di comunicati stampa. L’ultimo è di Gagliano inviato ieri con il quale annuncia o meglio ribadisce che non abbandonerà il gruppo consiliare. Ma tra i due che litigano c’è sempre un terzo che “gode”. Almeno secondo il proverbio. Ai più attenti osservatori non è passato indifferente il comportamento del terzo uomo Udc in aula consiliare: Alessandro Ferrara. Oltre alla consueta astensione, a quanto pare Ferrara sembra essere rimasto semplice ascoltatore della lite politica tra Gagliano e Memoli. Il consigliere, infatti, sembra non abbia mosso un dito né prima, né dopo, né durante. Che abbia un certo feeling politico con il sindaco De Luca ormai è cosa acclarata ma in molti sostengono che ci sia anche un accordo elettorale. L’Udc, almeno a Salerno e se resisterà, con il Pdl non ci andrà e neppure con i Fratelli d’Italia. Unica alternativa, dunque, Vincenzo De Luca. Così si dice che potrebbero rappresentare un valido sostegno alla candidatura di De Luca governatore o di De Luca sindaco. E Ferrara in questa partita sembra che giochi un ruolo da protagonista, semmai anche proiettato verso Palazzo Santa Lucia. Intanto Gagliano replica a Memoli e sembra che non abbia nessuna intenzione di lasciare il gruppo consiliare. «I dirigenti dell’Udc mi hanno cercato e non certo sono stato io ad offrirmi, da Casini a Cesa, da De Mita a Cobellis, tutti mi hanno pressato affinché fossi il candidato sindaco dell’Udc e mai ho voluto firmare la tessera del partito. Quindi: dimettermi da cosa? La difficilissima battaglia al Comune di Salerno l’ho fatta da solo unitamente ai candidati della lista, ai quali devo rispetto e gratitudine. Fra questi di certo non c’era la signora Memoli, che si batteva per altri obiettivi». Memoli, infatti, era candidata nella lista “Alleanza per Salerno” promossa da Lello Ciccone. «Devo ammettere – conclude Gagliano – che l’amico Lello Ciccone aveva perfettamente ragione. Invito la signora Memoli a stare tranquilla, le arrabbiature politiche fanno molto male. Quando andare via lo deciderò solo ed esclusivamente io».
Articolo Precedente
Crescent, è polemica sugli elaborati sismici
Articolo Successivo
Soluzione Avossa e subito al voto. Ma c’è chi pensa ad un ricorso
Categorie
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
- Primo piano
- Senza categoria
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
- Giudiziaria
- Politica
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
- Ultimora
- Campania
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco