di Luigi Fresa
Presentatapresso la Casa di Reclusione di Eboli la convezione stipulata tra ICAB La Fiammante e la Direzione dell’Istituto Penitenziario per l’inserimento lavorativo presso lo stabilimento produttivo di Buccino di persone attualmente detenute, durante la campagna del pomodoro 2024. Ad annunciare l’iniziativa, presso la sala conferenze dell’I.C.ATT di Eboli, il dott. Francesco Franzese AD ICAB La Fiammante, la dott.ssa Concetta Felaco Direttrice della Casa di Reclusione, il Comandante PP Gianluigi Lancellotta e Monica Faiella, Responsabile dell’Area Educativa dell’Istituto. L’accordo si iscrive nel quadro normativo previsto dalla Legge Smuraglia (193/2000) che, dando attuazione all’art. 27 della Costituzione, agevola l’assunzione di detenuti da parte di aziende e cooperative, con l’obiettivo di promuoverne la formazione e facilitarne il reinserimento sociale. “Tutto ciò che si realizza all’interno del Carcere nell’obiettivo di favorire opportunità di inserimento sociale, soprattutto lavorative, è il frutto di un intenso lavoro che proviene certamente dalla disponibilità e dalla collaborazione attiva della comunità, come nel caso della azienda La Fiammante, ma anche e va ricordato dal lavoro di squadra dell’Istituto, coordinato dal Direttore unitamente all’Area Educativa, ma anche all’Area Sicurezza e cioè dal Personale di Polizia: tengo a sottolinearlo perché i detenuti hanno la possibilità di seguire un programma di lavoro (ex Art. 21 Ordinamento Penitenziario) che non è una misura alternativa, ma un programma redatto sulla base di una positiva osservazione intramuraria della Polizia Penitenziaria e approvato dal Magistrato di Sorveglianza, nel caso specifico la Presidente dott.ssa Monica Mirante: una sinergia di squadra, dunque, che rende concrete le idee e le aspirazioni dei singoli al cambiamento.” (dott.ssa Concetta Felaco, Direttrice I.C.ATT Eboli) “Di recente abbiamo ospitato a Buccino, nello stabilimento La Fiammante, la visita pastorale di S.E. Mons. Andrea Bellandi e oggi abbiamo una nuova opportunità per ribadire come il mondo della solidarietà e quello del lavoro possano e debbano trovare un terreno comune di azione per affrontare le emergenze di questi anni, come il problema delle carceri. Restituire valore al lavoro è centrale per immaginare soluzioni realistiche ai drammi della marginalità e del disagio sociale, vissuti ogni giorno da tanti cittadini italiani così come dai migranti. Ci siamo abituati ai discorsi di chi innalza steccati, scovando di volta in volta un nuovo nemico da additare come responsabile di questo o quel malessere, invece noi da anni ci impegniamo a fare rete, convinti che le soluzioni siano reali solo quando i problemi sono condivisi, lavorando per costruire ponti a partire dal concetto di filiera, di relazioni autentiche, di valori condivisi.” (dott. Francesco Franzese, ceo ICAB La Fiammante)