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Guzzo: Regionali, se il partito dovesse avere bisogno di me sono pronto

Guzzo: Regionali, se il partito dovesse avere bisogno di me sono pronto

di Erika Noschese

 

 

Se venisse chiesto dal partito è pronto a scendere in campo in vista delle prossime elezioni regionali il vice presidente della Provincia Giovanni Guzzo che, tra le altre cose, si dice favorevole al terzo mandato per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Consigliere Guzzo, partiamo dalla Provincia di Salerno. Qual è il bilancio di questo Alfieri bis?

«Con il presidente Franco Alfieri c’è sempre una forte sinergia. Stiamo continuando a lavorare per dare ai nostri territori e alle nostre comunità risposte concrete e puntuali. Sono mesi di grande lavoro, per portare avanti quanto era già stato programmato e per proseguire con nuove iniziative, ma anche di grandi soddisfazioni. Non ci muoviamo in maniera estemporanea, ma stiamo seguendo una visione di provincia che sia vivibile e in grado di abbracciare i cambiamenti valorizzando, al contempo, le sue peculiarità. Abbiamo davanti tanto lavoro ma il clima di fiducia che si respira nei confronti di questa Amministrazione provinciale e del Partito democratico rappresenta un grande stimolo».

Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi, apertura ormai imminente ma bisogna accelerare sugli interventi…

«L’Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi è una grande occasione per la nostra provincia. Rappresenta una sfida impegnativa e una grande opportunità di rilancio per tutto il territorio che ha l’occasione di crescere nel suo insieme. Sicuramente è necessario farsi trovare pronti per rendere effettive e reali le occasioni di crescita che si prospettano. Quest’opera, di cui l’intera provincia potrà beneficiare, è un risultato importante ottenuto grazie all’impegno del Presidente Vincenzo De Luca».

Europee, il Pd ribalta il risultato nazionale. Un successo che coinvolge anche gli amministratori della provincia di Salerno…

«I risultati conseguiti qui dal Partito democratico sono la conferma della forza e del radicamento sul territorio e della vivacità di una comunità che chiede una proposta politica forte e alternativa alla destra. Si è confermato ancora primo partito in Campania conseguendo in tutta la provincia di Salerno risultati importanti. È una grande soddisfazione».

Regionali, favorevole al terzo mandato per il presidente De Luca?

«Sono favorevole. Dobbiamo lasciare ai cittadini la libertà di decidere quindi sì, sono per eliminare il limite dei due mandati. Mantenerlo significa limitare l’elettorato attivo ma anche l’elettorato passivo perché si rischia di sbarrare la strada ad amministratori che hanno dimostrato di essere capaci. È un argomento che va affrontato con buonsenso, partendo da un confronto sereno, e con un pizzico di sano pragmatismo che non guasta: affrontare il tema facendone questioni di principio, in questo momento, si tradurrebbe in un regalo alla destra».

Se le chiedessero un suo impegno diretto sarebbe pronto a scendere nuovamente in campo?

«Sono un amministratore che vive il territorio e sta a contatto con la gente quotidianamente. Mi piace dare risposte concrete ai cittadini che incontro ogni giorno. Detto questo, sono a disposizione del partito al quale non farò mai mancare il mio contributo».

Autonomia differenziata, quale la sua opinione?

«Mi piace chiamare le cose con il loro nome, si scrive Autonomia differenziata ma si legge secessione che è l’obiettivo della Lega da sempre. È una riforma pericolosa. Da sempre ho sollevato forti preoccupazioni. L’iniziativa di ridisegnare poteri e competenze nel rapporto Stato – Regioni acuirà le differenze all’interno del nostro Paese con un impatto sociale e economico negativo per il nostro Sud che avrà meno risorse per i servizi fondamentali e meno diritti garantiti per i cittadini. Parliamo di materie delicate, come la sanità e l’istruzione, e di materie cruciali, come trasporti ed energia. Non può esserci spazio per differenze tra territori. L’obiettivo prioritario di tutti dovrebbe essere un Paese finalmente senza divari economici, sociali e culturali. Il governo, a trazione nordista, invece va nella direzione opposta a quella necessaria. La cosa giusta sarebbe stata realizzare politiche mirate per sanare le disuguaglianze».

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