Grimaldi: Superbonus, «il blocco ha provocato troppi licenziamenti nel salernitano» - Le Cronache
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Grimaldi: Superbonus, «il blocco ha provocato troppi licenziamenti nel salernitano»

Grimaldi: Superbonus, «il blocco ha provocato troppi licenziamenti nel salernitano»

di Erika Noschese
«La situazione delle aziende della Provincia di Salerno è perfettamente in linea con l’andamento Nazionale, quindi in flessione per le commesse relative al Superbonus, invece registriamo un incremento notevole per i lavori pubblici derivanti dalle risorse del Pnrr». Lo ha dichiarato Angelo Grimaldi, presidente Unaco, l’Unione Nazionale Costruttori nata con lo scopo di ridurre le distanze tra il management, gli associati e le istituzioni.
Dottor Grimaldi, sembra essere un passo indietro sul Superbonus. Quali sono gli ultimi aggiornamenti?
«È utile ricordare che il decreto aiuti quater e la legge di bilancio 2023 hanno rimodulato il Superbonus 110, l’agevolazione fiscale introdotta nel 2020 per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici. Pur essendo confermata, la detrazione è passata dal 110 al 90% per le spese sostenute nel 2023 per tutti gli immobili ma ha avuto modifiche, infatti è operativa solo per le case indipendenti che continueranno a usufruire dello sgravio al 110% per tutto l’anno, a patto che i proprietari abbiano realizzato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022. Il Suo giornale ci ha dato già altre occasioni e, di questo vi ringrazio, di poter approfondire l’argomento, che noi di Unaco abbiamo sempre ritenuto e dai primissimi giorni dall’emanazione del provvedimento, strumento utilissimo, ma non regolato come è stato. Per non fare dietrologia e ritornare alla Sua domanda se è stato fatto un passo indietro la risposta, è: Che non si tratta di un vero e proprio passo indietro, ma del naturale risultato della strategia di alleggerimento per le casse dello Stato riguardo le operazioni di Superbonus a farsi, culminato con il Decreto Blocca Cessioni entrato in vigore l’11 aprile 2023; è normale che le banche nel 2020 dall’inizio dell’applicazione della norma, visto l’enorme numero di modifiche che ha subito, ( 22 in 33 mesi) a mia memoria mai visto prima d’ora, abbiano guardato sempre con sospetto le operazioni della cessione del credito di imposta derivante e rallentato le erogazioni; visto questo diventa normale e fisiologico, che le aziende impegnate in questi lavori, abbiano subito una battuta di arresto difficilmente recuperabile, dopo un primo periodo floridissimo».
Qual è la situazione delle aziende in provincia di Salerno?
«La situazione delle aziende della Provincia di Salerno è perfettamente in linea con l’andamento Nazionale, quindi in flessione per le commesse relative al Superbonus, invece registriamo un incremento notevole per i lavori pubblici derivanti dalle risorse del Pnrr».
A causa delle problematiche relative al Superbonus si sono registrati una serie di licenziamenti, questo allarme continua?
«Purtroppo vi sono molti stati licenziamenti negli ultimi nove mesi, periodo nel quale si è avuta la certezza del blocco che a tutt’oggi continua».
C’è stata un’interlocuzione tra le associazioni di categoria e il governo nazionale?
«All’inizio non c’è stata alcuna interlocuzione, diciamo che non hanno voluto rischiare di arenarsi con veti incrociati, mentre subito dopo ed anche per altri ed importanti argomenti, Unaco ed altre associazioni di categoria, stanno avendo interlocuzioni frequenti».
Un bilancio di questi primi 5 mesi del 2023 e la previsione futura?
«Nei primi 5 mesi del 2023, nonostante la batosta del blocco delle cessioni per il Superbonus, l’edilizia sta vivendo un momento importante e molto vivace, che sicuramente consente al settore di metabolizzare almeno in parte, il trend negativo innescatosi inevitabilmente, infatti ci sono molti progetti appaltati da pubbliche amministrazioni e tanti altri in dirittura di arrivo. La previsione che possiamo fare è che questo trend positivo continuerà a verificarsi per i prossimi 3 anni ed accompagnare l’economia in Italia, poichè supportata positivamente dall’incremento del Pil che notoriamente l’edilizia contribuisce ad innalzare».
Qual è il suo personale auspicio?
«L’auspicio che mi sento di fare è che se in Italia e soprattutto nel nostro Sud, non ci facciamo pervadere dal sentiment negativo, nonostante il poco tempo a disposizione ma con le risorse che si libereranno nei prossimi tre anni, con le professionalità che la nostra terra è capace di esprimere, saremo capaci di spenderle per la maggior parte e bene. La ricaduta sarà in grado di accorciare il Gap che abbiamo in molti settori e ci renderà molto più competitivi e diventare strutturale. In poche parole: Non dobbiamo assolutamente perdere questo treno».