di Pina Ferro
“Purtroppo la situazione è degenerata ed è un vero peccato. Questa era una protesta pacifica dei ristoratori, degli imprenditori che chiedevano solo indennizzi e garanzie economiche. Qualche facinoroso ha deciso di infiltrarsi e rovinare tutto”. A dichiararlo è stato, nella tarda serata di ieri, l’avvocato Angelo Pisani, tra i promotori, in rappresentanza delle categorie di lavoratori in difficoltà, della protesta ieri sera a Napoli contro le misure restrittive anti-coronavirus decise dal governatore campano Vincenzo De Luca, protesta nata con intenti pacifici che è poi degenerata con reiterati tentativi di raggiungere la sede della Regione Campania che hanno innescato scontri con la polizia. “Noi aderiamo anche ai divieti – aggiunge Pisani – siamo vicini ai presidenti di Regione chiedendo loro che facciano delle richieste di sostegno. I disordini di questa sera rappresentano un grave danno per la città di Napoli e per la gente perbene. Se il problema, per colpa di alcuni facinorosi, si sposta sulla sicurezza, il danno diventa doppio”. “Noi condanniamo ogni tipo di violenza e caos che non fa bene a nessuno, la nostra rivendicazione era di tutela della salute e per ottenere indennizzi economici”, conclude l’avvocato. Nel corso della protesta di ieri sera a Napoli i manifestanti hanno creato una barriera di cassonetti della raccolta differenziata lungo via Santa Lucia, e successivameente hanno appiccano il fuoco. Pochi minuti e sul posto è giunto un automezzo dei pompieri. I contestatori non contenti hanno vloccato il mezzo dei caschi rossi impedendogli di spegnere le fiamme che hanno rischiato di estendersi alle auto parcheggiate lungo la strada. A scendere in strada sono stati un migliaio di giovani a volto coperto, tra loro molti militanti del circuito “antagonista” e non solo. Sono scesi per le strade a Napoli, nella prima serata di coprifuoco alle 23, per protestare contro la stretta anticovid varata dal governatore della Campania De Luca. Ci sono stati scontri con la polizia – un centinaiao di agenti in tenuta antisommossa – e lanci di lacrimogeni e petardi, soprattutto davanti al palazzo della Regione. Un cassonetto è stato dato alle fiamme, mentre bottiglie di vetro sono state scagliate contro gli agenti. I manifestanti sono scesi in strada organizzati da un tam tam partito sui social. A protestare non sono commercianti e piccoli imprenditori che lo hanno fatto p a c i f i c a – mente, sia a Napoli che a Salerno, ma giovani radunatisi nelle zone tradizionalmente frequentate da universitari e galassia antagonista.