Angelo Vassallo “era un pescatore che aveva scelto di fare il sindaco. Dal 1995 ha guidato Pollica, piccolo paese del Cilento, trasformandolo in un modello di sviluppo sostenibile e legalita’. Aveva detto no al cemento selvaggio, no ai traffici illeciti, no alle pressioni dei clan. La sera del 5 settembre 2010, mentre rincasava, 9 colpi di pistola spezzarono la vita di un uomo che aveva osato sognare un Sud diverso. Dietro l’omicidio, i clan della camorra e i loro traffici. Angelo aveva scoperto troppo e stava per denunciare tutto”. Sono le parole, affidate ai social, di Pietro Grasso, presidente della Fondazione Scintille di futuro che promuove iniziative di interesse civico e sociale per custodire la memoria, agire nel presente, costruire il futuro.





