di Enzo Sica
<Nessuna rivincita contro chicchessia. Sono un giocatore del Pontedera e ora gioco per la mia squadra>. Parole e…musica di Gigi Grassi, il primo acquisto della Salernitana voluto espressamente dall’ex allenatore granata Carlo Perrone, poi bruscamente messo da parte dal nuovo trainer con ritorno immediato in Toscana. Ieri è stata la sua giornata. Non avrebbe voluto, probabilmente, essere dall’altra parte della barricata, Ci teneva ad indossare, quest’anno, i colori granata della Salernitana. Giocare in una grande piazza, con una società all’altezza della situazione ed una squadra che puntava (e punta) decisamente alla categoria superiore credo sia stato il suo sogno. Ma…C’è stato qualcosa che non ha funzionato nel <feeling> proprio con Sanderra. Dall’inizio dell’ avventura a Salerno dell’ex tecnico del Latina Grassi è stato impiegato in ruoli diversi da quello che predilige, cioè giocare. alle spalle della punta centrale. Forse per l’abbondanza che non manca alla Salernitana e anche, crediamo, con l’arrivo di Pasquale Foggia si è chiusa la porta di Grassi della prima squadra. E allora la richiesta della cessione, anzi del prestito. <C’erano anche altre squadre che mi cercavano – ha detto il calciatore- ma ho scelto il Pontedera perchè mi conoscono bene ed ho un allenatore-maestro come Indiani che stimo tantissimo>. Be’ un’altra frecciata proprio al suo ex tecnico con il quale si è incrociato in sala stampa ma ha evitato, vuoi per le tante interviste che si sono susseguite, accuratamente di salutare.
Alla fine è stato solo lui il vincitore, Grassi. Ha giocato una sontuosa gara, elogiato dal suo allenatore Indiani, ha messo Arrighini in condizione di realizzare il gol del primo vantaggio. Ma la sua prova va incorniciata perchè non si è emozionato contro i suoi ex tifosi. I diecimila presenti sugli spalti dell’Arechi che hanno fischiato a più non posso Gigi Grassi. Ha giostrato da par suo, ha messo nelle condizioni i suoi ex compagni di marcarlo in maniera asfissiante senza riuscirci, ha cercato in tutti i modi di dimostrare che quel Grassi, sbolognato un pò frettolosamente ad inizio stagione, meritava di giocare in questa Salernitana. Le famose <scelte societarie>, paravento dietro il quale spesso ci si nasconde, non sono scusanti che tengono assolutamente. C’è stato, evidentemente, una scelta che alla fine ha portato in granata un <top player> per questa categoria, che è Pasquale Foggia, a scapito prorpio di Grassi che, non dimentichiamolo, lo scorso anno era stato capocannoniere della seconda divisione con ben 22 gol segnati. Ed a proposito di gol il suo, anche a Salerno lo ha realizzato. Non era facile battere un rigore, a pochi minuti dalla fine, sotto la curva sud con i tifosi che fischiavano a più non posso. Ebbene Grassi si è fatto consegnare il pallone, non è caduto nella trappola di farlo innervosire da parte di qualche suo ex compagno (vero Guazzo?) e dal dischetto ha battuto, centralmente, Iannarilli. Nessuna esultanza, si è quasi scusato con i suoi ex tifosi ed è ritornato a centrocampo, cercando di far conservare alla sua squadra il prezioso vantaggio che è stato, poi, la vittoria. Anche l’espulsione di Montervino è avvenuta dopo un fallo del capitano proprio sull’ex granata lanciato verso la porta di Iannarilli.
Insomma una giornata da ricordare per Grassi (che non dimentichiamolo è sempre di proprietà della Salernitana) e per il piccolo Pontedera che per la prima volta, dopo due pareggi, ha battuto la Salernitana ed è primo in classifica con un’altra toscana, quel Pisa che era indicata alla vigilia della stagione come una delle candidate alla promozione in cadetteria. Ma nel novero delle aspiranti non dimenticheremo i toscani, squadra giovane, sbarazzina, con un Grassi in più ma soprattutto tanta umiltà tra tutti i calciatori. Ma, non sposiamo certamente le parole di Indiani che a fine gara ha sottolineato come questo primo posto sia soltanto dovuto al caso. Una squadra come il Pontedera che fa tanto gioco e soprattutto, fuori casa, non ha timore di nessun avversario potrà dire la sua fino al termine della stagione. Ne siamo certi