E’ iniziata ieri e proseguirà oggi , la settima edizione di “Cantagiovani”, rassegna nazionale di cori scolastici, giovanili e voci bianche, quest’anno ospitata nella chiesa dell’Addolorata in piazza Abate Conforti a Salerno . Cori giunti da tutta Italia , insieme a gruppi corali di Salerno e provincia, saranno i protagonisti del’iniziativa curata dalle associazioni Estro Armonico e Laes e con il contributo del Comune di Salerno , il patrocinio dell’Associazione regionale cori campani e della Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali Corali. La manifestazione, realizzata con la direzione artistica di Silvana Noschese, la consulenza organizzativa di Tiziana Caputo e di Gabriella Farina, intende il canto corale come un efficace strumento di crescita e si propone come occasione di dialogo tra realtà musicali che rappresentano una parte della coralità giovanile italiana. Ieri sono state inaugurate le Masterclass con i cori giovanili e scolastici e il Concerto Inaugurale con il Quartetto Spagnolo Mélt. Questa sera in un repertorio a libera scelta, che potranno eseguire a cappella o con strumenti, i cori partecipanti si esibiranno dalle ore 14.30 alla presenza di due giurie: una commissione d’ascolto formata dai maestri Franca Floris, Mario Giorgi Carlo Intoccia eligia Levita e il Quartetto Mélt e una giuria di giovani composta da studenti del Liceo Musicale Coreutico Alfano I. La rassegna vedrà in scena cori di Gallarate, Campobasso, Gorizia, Catania, Roma, Napoli e della provincia di Salerno. In palio anche Premi speciali dedicati a persone, quali Dante Cianciaruso, Paola Galdi e Francesca Viscido che con competenza motivazione entusiasmo inesauribili molto hanno fatto per la musica e la coralità italiana. I vincitori canteranno ancora durante la cerimonia di premiazione in programma alle ore 20.30 perché ha dichiarato il direttore artistico Silvana Noschese: “L’elemento comune dell’evento è la Coralità. Il Canta giovani è uno spazio per coinvolgere, entusiasmare, educare i giovani attraverso un apprendimento collettivo, uno scambio corale. E’ un modo per far “festa” insieme. Se si cresce nel canto, grazie al canto, incontrando maestri che appassionano e aiutano a conferire significati al far musica insieme, il canto corale diviene un efficace strumento di sviluppo umano e culturale. Cantori si diventa quando c’è qualcuno che accoglie desideri e bisogni , a volte inespressi, qualcuno che esorta a ritrovarsi insieme per cantare, vincendo timidezze, superando paure, qualcuno che offre il sostegno necessario per dare voce a se stessi, nell’esprimere quelle potenzialità spesso nascoste. Cantori si diventa imparando a fondere la propria voce con gli altri, nella continua creazione di quella dimensione collettiva propria della coralità. Lezioni concerto, laboratori, esecuzioni rappresentano un continuum di esperienza in tale direzione. La presenza di una commissione d’ascolto composta da esperti che premierà e fornirà suggerimenti ai cori e da giovani, che potranno esprimere il proprio competente “gusto”, consente la possibilità di definire una attenta e particolare possibilità di ascolto. Noi tutti avremo occasione di ascoltare realtà diverse, non in competizione ma in confronto ed in dialogo, realtà che, speriamo, rappresentino un possibile vivaio della nostra coralità. In omaggio a Dante, eclettico maestro che ha fatto “giocare” con la polifonia antica tanti giovani, musicisti e non, abbiamo riservato un premio speciale proprio alla migliore esecuzione di un brano di ” Musica Antica”, patrimonio inesauribile di cultura vocale. una manifestazione questa che possa indicare al mondo della scuola di continuare ad aprire e a creare spazi per il cantare insieme, per progettare un’educazione alla coralità, dando continuità alle esperienze che aiutano a crescere nella musica/con la musica, nello stimolare il confronto, che rappresenta sempre occasione feconda di apprendimento. Tra le arti, sicuramente la più difficile ed al contempo più vitale da apprendere, infatti, è l’arte magica dello stare insieme, ascoltando l’altro, rispettandolo, in vista di una comune realizzazione.
Giulia Iannone