Graffette contro il razzismo - Le Cronache
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Graffette contro il razzismo

Graffette contro il razzismo

Erika Noschese

Graffette contro il razzismo, il fascismo, l’xenofobia e l’omofobia in Italia. E’ l’iniziativa fortemente voluta dal salernitano Gabriele Naddeo che ha dato vita alla sua personale lotta contro il dilagante fenomeno dell’omofobia e del razzismo nel nostro Paese. Graffette consiste nello scegliere, ogni settimana, una persona, un gruppo o un’organizzazione impegnata concretamente nella lotta contro il razzismo, il fascismo, xenofobia e omofobia nel nostro Paese a cui inviare una lettere, scritta rigorosamente a mano, allegando poi una graffetta, una canzone o qualsiasi altra cosa simboleggi il pensiero positivo, motivando le ragioni della stima e ammirazione per l’operato. Perchè, sostiene il giovane salernitano, “esiste un’Italia bellissima, che aiuta e difende i più deboli, apre i porti e ama senza il bisogno di fare differenze religiose, sociali, geografiche e di genere. Questa è l’Italia che mi rappresenta e sento il bisogno di farla vedere a tutti”. Perchè la scelta della graffetta. Durante la seconda guerra mondiale chi si opponeva all’occupazione nazista in Norvegia indossava delle graffette in bella vista sulla giacca. “#Graffette è anche il nome che ho dato alla mia lotta personale contro la preoccupante crescita di razzismo, fascismo, xenofobia e omofobia nel nostro Paese e non solo”, ha spiegato ancora Naddeo.

Gabriele, come nasce l’iniziativa?

«L’iniziativa nasce in modo molto spontaneo. Stanco e amareggiato nel leggere notizie e atrocità di un’Italia che non mi rappresenta e consapevole che esiste un’altra Italia di chi fa ogni giorno qualcosa di concreto contro razzismo, fascismo, xenofobia e omofobia volevo semplicemente trovare un modo per dire grazie a queste persone, associazioni o realtà e mettere in risalto l’Italia di chi apre i porti, di chi aiuta e difende i più deboli e ama senza il bisogno di fare differenze religiose, sociali, geografiche e di genere. Questa è l’Italia che mi rappresenta e sento il bisogno di farla vedere a tutti».

A chi hai inviato fino ad ora la lettera e perché?

«Finora ho inviato una lettera alla redazione de Il Post, a Laura Boldrini a un ragazzo chiamato Donatello Deramo e l’ultima ad Azienda Trasporti Milanesi. Sul mio profilo Facebook trovi tutte le motivazioni».

A Salerno c’è qualcuno che meriterebbe di ricevere la graffetta?

«La “graffetta” come la intendo io non è una medaglia, non va “meritata” e io non sono nessuno per assegnare/giudicare nessun tipo di “premio”. È semplicemente un modo personale per ringraziare persone,associazioni, organizzazioni o realtà che apprezzo perché secondo me fanno qualcosa di concreto per contrastare razzismo, fascismo, xenofobia e omofobia». Un’iniziativa che sembra riscuotere molto successo, se non altro per il messaggio positivo che racchiude in un momento molto delicato, soprattutto a livello nazionale, dove l’Italia sembra essere divisa in due. Graffette ha un obiettivo preciso: contrastare i messaggi negativi per lasciare “appelli” di pace e di speranza. A Salerno, ancora nessuno sembra aver avuto il piacere di ricevere una lettera così importante ma, come spiegato dallo stesso Gabriele, nessuna medaglia al valore se non un ringraziamento personale del giovane a chi, secondo lui, si sta attivando conretamente, e non a scopi personali, per il bene di un Paese che deve gridare il suo “no” al razzismo e all’omofobia in un momento così delicato, come raccontano anche i fatti di cronaca.