Brigida Vicinanza
Esito negativo per l’incontro in Prefettura di ieri pomeriggio con i lavoratori intercantieri del Consorzio che dovrebbero passare a breve all’interno della società Salerno Pulita, ma soprattutto quelli che cercano ancora posto all’interno dei comuni della provincia di Salerno che per legge dovrebbero assumere e adesso si paventa il rischio di una manifestazione che blocchi l’intero territorio salernitano ma soprattutto entrata ed uscita di Salerno con conseguenti disagi. Avevano già dichiarato lo stato di agitazione i lavoratori che si occupano di rifiuti, che ieri mattina avevano anche fatto “visita” durante il consiglio comunale di Salerno ad assessori e consiglieri per chiedere collocazione. Dall’altra parte ancora gli interinali sempre della società in house di Palazzo di Città, che chiedono la stabilizzazione. Dunque una serie di problemi che dovrebbero risolversi entro il 30 giugno, ma che ad oggi non trovano risposte certe. E ieri alla presenza di Rocco Galdi, delegato del Comune di Salerno, Giovanni Coscia presidente dell’ente d’ambito e Giuseppe Corona commissario del Consorzio di Bacino, le sigle sindacali con Angelo De Angelis della Cgil e Angelo Rispoli della Fiadel insieme ad Amendola in veste di Prefetto, c’è stato un nulla di fatto. Grande assente la Regione Campania che fa sentire il peso della responsabilità e adesso proprio i sindacati chiedono un incontro urgente in presenza della Regione, affinchè obblighi i comuni della provincia di Salerno ad assumere gli intercantieri. Se questo non avverrà i sindacalisti hanno minacciato lo sciopero con una manifestazione alle porte della città in via Ligea, che potrebbe causare non pochi disagi. Per questa mattina intanto è atteso l’incontro in sede provinciale con i sindaci dei comuni, Coscia e Corona che dovranno decidere il da farsi. Da parte sua il Comune di Salerno però rivendica il fatto che l’assunzione è stata già fatta per 11 intercantieri all’interno di Palazzo di Città ed il problema rimane per gli altri comuni della provincia. Non resta che attendere, ma i tempi a quanto pare stringono.