Il patron Giugliano, non ha mezzi termini. Nemmeno a poche ore dal delicato derby con il Marcianise. La sua Turris, viene da un fiotto negativo, ma il nr.1 corallino è pronto a tendere prepotentemente le redini della sua compagine. “Cosa mi aspetto dalla trasferta casertana? La vittoria –ammette sicuro–. Per me non esiste altro risultato, al di fuori dell’intera posta in palio. In questi giorni ho visto la squadra molto motivata ed ora mi aspetto la scossa decisiva”. D’altra parte la debacle pugliese, ha disseminato più di un dubbio. Giugliano non ci sta e detta la sua precisa disamina, della sfortunata trasferta gallipolina: “Personalmente non mi è piaciuto nulla –tuona–. Non credo di sbagliare, quando dico che quella non è stata una gara da Turris. Cosa non è andato? Sembravamo una squadra da torneo amatoriale”. Eppure ad inizio stagione, la società biancorossa ha profuso notevoli sforzi per adeguare la rosa corallina, al salto di categoria. Yeboah, Senè ed in fine Tarallo, veri e propri lussi per la categoria accompagnati all’uopo da Under di un certo spessore. Ma la Turris, dopo una primissima fase esaltante, negli ultimi impegni ha ceduto spesso e volentieri il passo alle avversarie. Giugliano non ci sta e rilancia: “La Turris è una squadra da vertice. I nostri calciatori devono rendersene conto, assumendosi le proprie responsabilità in campo –e sull’ambiente corallino–. Ad oggi c’è una vera e propria società a Torre del Greco. Siamo capaci di fare calcio in un certo modo, grazie all’intesa tra me, Calce ed i tifosi –poi si sofferma sui sostenitori torresi–. Loro ci hanno messo la voce e la loro passione, noi tanti sacrifici per poterli ripagare al meglio. Ecco perché voglio che i nostri giocatori, escano dal campo con la maglia zuppa di sudore”. Tutto però passa per la prossima gara di Marcianise. La panchina del tecnico Di Maio, al momento non sembra in pericolo, ma una eventuale debacle potrebbe prepotentemente cambiare le carte in tavola. Anche perché il patron dei corallini, di sconfitta, proprio non ne vuol sentir parlare. “Noi siamo la Turris e tutti devono temerci –poi si lascia andare ad un paragone–. Tutte le squadre che ci incontrano, danno sempre il massimo. Sembra di rivivere la corrida, dove noi siamo il matador e le avversarie, i tori di turno. Forse il rosso nella nostra divisa, richiama particolarmente quello del mantello”. Il concetto è più che chiaro, Ma d’altra parte il pallone è rotondo e solo il campo, può ergersi a giudice dei valori in campo. In tal ottica, non è escluso che un eventuale successo del Marcianise, possa portare all’ennesimo scossone. “Ultima spiaggia per Di Maio? No. Più che spiaggia è una piscina”. E chissà che l’allenatore stabiese, non riesca a dare la bracciata decisiva per tornare a riva.