Per tre mesi il sassolino lo ha tenuto nella scarpa. Ma quando oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Caivano per l’inaugurazione del centro sportivo e si è trovata di fronte il governatore della Campania Vincenzo De Luca, non ci ha pensato due volte. Gli ha stretto la mano e senza giri di parole è andata dritta al punto, con fare tutt’altro che improvvisato: “Presidente De Luca, quella stronza della Meloni, come sta?”. Una citazione, davanti ad autorità e telecamere, dell’insulto che De Luca le aveva rivolto lo scorso 16 febbraio, parlando con i giornalisti alla Camera in una situazione meno formale. “Benvenuta, bene di salute”, le ha detto uno stupefatto governatore. I ‘botta e risposta’ tra i due non sono davvero mai mancati. Così come in generale le tensioni fra Regione e governo, anche sui Campi Flegrei, tema di una riunione tenuta a Palazzo Chigi dalla premier di rientro a Roma. A febbraio, quando De Luca guidò, a Roma, la protesta dei sindaci campani sul mancato sblocco di risorse, Meloni, che quel giorno era in Calabria, di quella protesta disse: “Se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più”. De Luca sbottò poco dopo in Transatlantico: “Meloni? Senza soldi non si lavora. Stronza, lavori lei”. A tre mesi di distanza, la staffilata della premier è accolta con entusiasmo dentro FdI. “Giorgia, insegnaci la vita”, il post con cui viene rilanciato il video sul profilo di Atreju, la kermesse del partito. Ma il duello a distanza sembra destinato a continuare. Alla vigilia della visita a Caivano il governatore, che da mesi attacca quotidianamente il Governo per la mancata firma dell’accordo sul fondo di coesione, era stato pessimista sulla possibilità di parlare del tema con la premier a margine dell’inaugurazione del nuovo centro sportivo: “Non credo che ci sarà possibilità di dialogo, sarà una comparsata come sempre in questo periodo elettorale, andiamo avanti a passeggiate anche quando magari il tuo governo non c’entra assolutamente niente con le opere in questione”. Un riferimento alla visita di Salvini al cantiere del molo Beverello finanziato dalla Regione. Dal palco di Caivano, la premier – De Luca in prima fila – per la seconda volta è andata dritta al punto: “Voglio dire senza polemica al presidente De Luca che se tutte le volte che la politica passeggia portasse questi risultati, avremmo sicuramente una politica più rispettata dai nostri cittadini, quindi continueremo a passeggiare”. La risposta del governatore? “Credo che non abbia avuto una informazione corretta, non ho mai parlato di passeggiate a Caivano – ha detto al termine della cerimonia – Ha fatto una polemica del tutto sbagliata e fuori contesto. Mi ero permesso di prendere in giro un po’ Durigon ieri per la passeggiata che abbiamo fatto al molo Beverello. Ma sono esponenti di governo che non hanno molta ironia, sono molto nervosi in questo periodo”. Qualcuno prova ad andare oltre. Gli chiede se con Meloni si sono salutati, se per caso hanno parlato dell’accordo sul Fondo di coesione. Ma De Luca, forse anche pensando alla ‘vendetta’ della premier, sorride e glissa: “Siamo persone educate, ospitali, abbiamo il senso dell’opportunità quando abbiamo giornate come queste”. Anche se la stretta di mano al veleno ha messo in secondo piano il resto, con la cerimonia dopo nove mesi di lavori con la riapertura la storia del centro alle porte di Napoli ha preso una direzione diversa. O almeno questa è la speranza. Lì dove l’anno scorso ci furono abusi e violenze su due bimbe, è nato un centro sportivo dove si potranno praticare 44 discipline, e dal 10 giugno prenderanno il via anche i campi estivi per bambini e ragazzi. “Faremo vincere lo Stato sulla criminalità organizzata, sul degrado, sull’abbandono e la rassegnazione. Certo che è un imperativo gravoso, ma è quello che gli italiani si aspettano da noi ed è quello che faremo”, promette la premier. Don Maurizio Patriciello, che a Caivano ha sempre lottato, si commuove sul palco. E si arrabbia anche quando cita tutto quello che è stato fatto “per riportare lo Stato qui”. A Meloni si rivolge con il tu, ‘grazie Giorgia’. E lei rassicura tutti così: “Avevamo detto che lo Stato avrebbe reagito a Caivano, abbiamo dimostrato che il degrado e l’abbandono non sono un destino ma una scelta. Lo Stato e le istituzioni possono fare la differenza, lo Stato può mantenere i suoi impegni”.Feltri ha invece commentato così quanto accaduto: “Premesso che a me De Luca sta simpatico, siamo amici, sembra Totò, ma è stato lui a chiamarla ’stronz’, e dopo che lei dice ’sono quella stronzà non va bene? Ormai, qualunque cosa dica la Meloni non va bene. Siamo al ridicolo”.
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