di Monica De Santis
La produzione legata al territorio è un fiore all’occhiello della Provincia di Salerno e a dimostrarlo sono i grandi apprezzamenti all’estero. La storica azienda “Maurizio Russo Liquori” di Cava de’ Tirreni, specializzata nella produzione di liquori con prodotti tipici del salernitano, è l’ennesima eccellenza che il mondo ci invidia. A rappresentarla al TTG Travel Experience 2022 a Rimini, l’amministratore Gianluca Russo, imprenditore di quarta generazione. Gianluca, ci parli un po’ della storia della Maurizio Russo Liquori. L’azienda Maurizio Russo Liquori nacque nel lontano 1899 da un’idea del nonno di mio padre, Antonio Russo, il quale decise di fondare una delle prime distillerie campane. Nella seconda generazione, con Gennaro Russo, la produzione è stata trasformata, specializzandola nella trasformazione di liquori. A sua volta, suo figlio Maurizio – mio padre – ha allargato sempre più gli orizzonti del nostro marchio. Il brand è ormai affermato e lo troviamo nei negozi. Oltre all’Italia, l’azienda è presente anche all’estero? Siamo presenti in diversi esercizi commerciali specializzati, enoteche, gastronomie e alberghi, nonché online sul nostro sito internet. La sede principale è a Cava de’ Tirreni, ma grazie alla lungimiranza di mio padre l’azienda ha iniziato a vendere sui mercati internazionali, portando ad oggi dall’estero il 65% di fatturato in 39 Stati diversi. I Paesi dove siamo più presenti sono gli Stati Uniti, il Giappone e l’Australia. Tre anni fa siamo approdati in Cina e devo ammettere che quel mercato ha potenzialità enormi guardando al futuro. Quanti liquori produce oggi la sua azienda e qual è il prodotto più particolare? Ne produciamo tantissimi. La nostra prerogativa è fare liquori legati al territorio. Il nostro core business è il limoncello, che è un prodotto che in teoria è possibile realizzare in ogni parte del mondo piantando un albero e raccogliendone gli agrumi. Il nostro assume le sue particolarità e le sue proprietà in funzione della morfologia del territorio nel quale la pianta è inserita. Il limone della Costiera Amalfitana non ha eguali. Abbiamo poi realizzato una linea di liquori con il latte di bufala e tra questi – oltre ai classici crema al limone IGP di Amalfi e alla pasta di nocciola di Giffoni – troviamo uno dei più particolari che è composto da grappa di aglianico in purezza, cioccolato, cacao e latte di bufala. Il latte riesce ad unire sapori forti e a conferirgli un gusto unico e nuovo. Stiamo vivendo un periodo drammatico per molti settori produttivi per via della crisi energetica. Quanto ha inciso sul mondo dei liquori quanto sta accadendo ormai da diversi mesi? Sarò sincero: fortunatamente non stiamo risentendo di questa crisi. Sicuramente i costi delle materie prime si sono alzati, così come per i prodotti derivati quali bottiglie e tappi. La richiesta però è enorme: c’è richiesta di prodotto tipico e di divertimento e noi, con i nostri prodotti, offriamo essenzialmente questo. Abbiamo leggermente ritoccato i prezzi, ma per la legge di domanda e offerta, anche con prezzi leggermente più alti la domanda permane. Per adesso siamo fortunati.