di Andrea Pellegrino
E come in ogni presentazione di lista elettorale che si rispetti le proteste non mancano. A partire dalla Puglia dove attraverso un documento si chiede a Michele Emiliano di ritirarsi dalla corsa e puntare dritto alle elezioni regionali. Il motivo? L’essere stato scalzato all’improvviso dalla casertana Pina Picierno. Ancora sono i Giovani democratici a protestare: il loro candidato Stefano Minerva sembra che all’improvviso sia stato fatto fuori dalla lista. «Nel mentre – spiega Michele Grimaldi membro dell’assemblea regionale del Pd e coordinatore regionale Gd – concedeva la deroga a Gianni Pittella, pare che la Direzione Nazionale del Pd – con un blitz dell’ultimo minuto – abbia depennato dalla lista per le elezioni europee Stefano Minerva, responsabile mezzogiorno dei Giovani Democratici e il più giovane tra i candidati. Considero questa vicenda una vergogna e un’offesa ai tanti che hanno creduto – davvero – nel #cambioverso» . Da Fabiana Feo, giovane democratica salernitana parte l’attacco alla composizione delle liste: «Non c’è stata discussione, nessun organo di partito in Regione Campania ha approvato le liste. Sono mesi che siamo in balia di una segreteria regionale che non riesce a convocare l’assemblea e formare la direzione regionale». Un dato politico, questo, che avrebbe infastidito lo stesso Matteo Renzi che non terrà infatti incontri in Campania e che già sulle prossime regionali starebbe lavorando per superare il violento scontro interno tra le correnti. Fatto sta che ad oggi – nella composizione delle liste per le Europee – in Campania si sono dovute accontentare le varie correnti presenti. Un lavoro che è stato compiuto solo e soltanto attraverso il telefono. Infine, invece, tornando in Puglia, probabilmente la direzione regionale tutti i torni non li ha. Infatti nella nota inviata ad Emiliano sostiene: «La decisione della direzione nazionale di individuare tutte capiliste donne è una mortificazione del ruolo delle donne in politica».