Quattro ore di interrogatorio per eliminare quella… Linea d’Ombra che da quattro anni accompagna l’ex sindaco di Pagani Alberico Gambino (condannato in primo grado a due anni e dieci mesi per violenza privata ed un’assunzione). Documenti alla mano, il consigliere regionale ha respinto punto per punto le accuse mosse nei suoi confronti. Verbali, delibere, ricorsi e controricorsi per dimostrare di aver agito nel rispetto delle leggi e di non aver favorito nè direttamente nè indirettamente Michele Petrosino D’Auria o altra persone a lui vicine.
L’abbraccio al Palazzurro. “E’ una struttura che ho fatto realizzata intorno al 2005 dove, in occasione delle Regionali del 2010, organizzai un incontro elettorale al quale parteciparono tantissime persone. Feci regolare richiesta al comune anche perché in quel periodo non ero neanche sindaco. Non ci fu nessun abbraccio con Michele Petrosino d’Auria in quella circostanza. Ci sono foto che testimoniano l’abbraccio con Cosentino che all’epoca dei fatti era il coordinatore del partito con il quale mi ero candidato. In questa foto si nota, sullo sfondo, Michele D’Auria Petrosino. Quest’ultimo, a differenza di quanto sostengono i pentiti (e fa riferimento a Principale), l’ho conosciuto nel 2009. Tra l’altro i collaboratori fanno anche molta confusione sulla date. In sostanza questa vicenda del Palazzurro è un po’ come la storia della Multiservice”.
Il sostegno a D’Amato Anche in questo caso preciso di non aver mai pranzato o cenato con Michele Petrosino D’Auria. In occasione della campagna elettorale per le comunali, quando fui eletto con l’80% dei voti, gli appuntamenti erano tanti e riuscivo a trattenermi al massimo cinque/sei minuti per evitare di sconvolgere il programma e deludere qualcuno. Già tenendo questo ritmo si accumulava un ritardo di due ore. D’Amato era il candidato di una delle liste che mi sosteneva: il Triciclo dell’ingegnere Forino. Di quella lista, la più debole, non venne eletto nessuno e nessuno dei componenti ha avuto un incarico di qualsiasi tipo per aver sostenuto la mia cadidatura.
La criminalità paganese. Ho conosciuto Antonio Petrosino quando sono stato arrestato il 15 luglio 2012. Di tutti questi signori conosco soltanto Sandro Contaldo che fu denunciato da mio padre per estorsione.
Tenuta Criscuolo. Per questa vicenda Gambino punta l’indice nei confronti dell’avvocato Serritiello (componente dell’ufficio legale): “Teste dell’accusa nei miei confronti”. L’ex sindaco precisa: “Avrei favorito in qualche gli eredi D’auria evitando l’esproprio in una zona dove c’era la necessità di realizzare opera di urbanizzazione (la realizzazione di una strada) per un quartiere già costruito. E’ una vicenda che va avanti dal 2001, con la precedente amministrazione comunale, e tuttora non ha trovato una definizione. Dopo la prima elezione mi attivai per realizzare le opere di urbanizzazione sul fondo detenuto da D’Auria da decine di anni in virtù di un lascito di una famiglia nobile. Solo l’otto marzo del 2004 ci viene dato il via libera dalla Regione per intervenire”. Da qui inizia un lungo balletto con Gambino che fa riferimento, quasi in maniera sarcastica, all’avvocato Serritiello: “Ripeto teste dell’accusa che mi propone due soluzioni. Avremmo potuto espropriare direttamente ma mi suggerisce di percorrere una strada che non ci avrebbe creato difficoltà anche con i D’Auria che tra l’altro aveva intrapreso un’azione legale, attraverso l’avvocato Mario Pepe, per regolarizzare la conduzione. Ma il signore ci mette lo zampino e l’ordine di espropriazione arriva proprio a chiusura della campagna elettorale (il venerdì)”. L’iter non finisce qui perché bisogna procedere all’espropriazione di un giardino bloccata da una sospensiva del Tar. Nel frattempo vengono rifatte le procedure in quanto viene evidenziato un errore dell’amministrazione comunale precedente. Il balletto prosegue tra ricorso e controricorso. “La dottoressa Perongini, segretario comunale, mi riferì che non era il caso che il comune trattasse con una persona imputata per 416 bis (Gioacchino Petrosino D’Auria)”. Gambino ribadisce che i D’Auria cercavano la legittimazione per quel fondo per il quale pagavano 100 euro all’anno.
Rifiuti e Parcheggi. In entrambi i casi c’è stato il passaggio alla Multiservice, società creata per cercare di alleggerire i costi. Per quanto concerne la gestione dei rifiuti sono stati utilizzati gli stessi mezzi e lo stesso cantiere della Seta. Nè Michele Petrosino D’Auria nè altri erano dipendenti della Multiservice. Anche per quanto concerne la gestione dei parcheggi sono state dette bugie grosse quanto l’Everest. Anche qui abbiamo cercato di mantenere inalterati gli equilibri con la gestione che fino al 2008 spettava alla Cooperativa Paganese di Giacomo Cicalese detto maharaja. Anche il parcheggio interrato realizzato in via Garibaldi fu affidato alla Cooperativa per i primi mesi senza ricevere nulla”. La lunga deposizione viene interrotta per una breve pausa dal presidente del collegio (Claudio Tringali). Gambino parlerà ancora a lungo alla ripresa rispondendo anche alle domande del sostituto procuratore Vincenzo Montemurro. Diverse anche le domande del presidente del collegio di corte d’Appello che ha aggiornato l’udienza all’otto marzo per completare l’esame dell’ex sindaco di Pagani.