Gambardella, presidente dei Giovani industriali: Ci aspettavamo di più dal Governo - Le Cronache
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Gambardella, presidente dei Giovani industriali: Ci aspettavamo di più dal Governo

Gambardella, presidente dei Giovani industriali: Ci aspettavamo di più dal Governo

«Ci aspettavamo di più su tre temi cruciali per il futuro del sistema Paese e delle nostre aziende: cuneo fiscale, previdenza ed occupazione». Lo ha dichiarato Marco Gambardella, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno, commentando la nuova legge di bilancio del governo Meloni.
Il Presidente di Confindustria Bonomi ha definito la nuova legge di bilancio una manovra “a tempo, che manca di visione” e soprattutto senza un intervento “decisivo” sul cuneo fiscale. Cosa pensano gli imprenditori salernitani?
«Come imprenditori, ci aspettavamo di più su tre temi cruciali per il futuro del sistema Paese e delle nostre aziende: cuneo fiscale, previdenza ed occupazione. Serviva un taglio energico delle tasse sul lavoro e una prospettiva a lungo termine in materia di politica industriale. Questi due elementi purtroppo mancano nella manovra appena varata dal governo. Al tempo stesso, però, dobbiamo avere la capacità di riconoscere e l’abilità di massimizzare alcuni aspetti positivi presenti nel documento come, ad esempio, il taglio dell’IVA al 5% sugli assorbenti, i pannolini e i prodotti per l’igiene femminile: è un gesto di civiltà molto importante e molto atteso per il quale, come Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno, nei mesi scorsi abbiamo fatto un’ampia campagna di sensibilizzazione».
Nella manovra sono presenti anche interventi sul caro energia. Li ritiene sufficienti? Come stanno gestendo questa problematica le nostre imprese?
«Quello dell’energia è senza dubbio uno dei capitoli più importanti della manovra 2023. Due terzi degli interventi riguardano il caro-energia: parliamo di oltre 21 miliardi di euro di investimenti con un importante ampliamento della platea di beneficiari, sia per quanto riguarda le aziende che le famiglie. In materia di energia, il governo si è tenuto molto prudente sui saldi: un atteggiamento che apprezziamo in una fase di grande instabilità dei mercati. Il problema è che gli interventi previsti dalla manovra avranno validità fino al 31 marzo: dopo, cosa succederà? É questa la domanda che il mondo imprenditoriale si sta ponendo con una certa preoccupazione in questi giorni. Una risposta chiara, ad oggi, ancora non c’è stata: questa incertezza non fa bene alle aziende ed all’economia».
Molti esponenti politici hanno sottolineato che è “una manovra senza Sud”. Perché il Mezzogiorno non riesce mai ad entrare in maniera definitiva nell’agenda del Paese?
«Nelle 71 pagine di testo e 136 articoli non compaiono mai le parole Sud, Mezzogiorno e Meridione. Questa mancanza è emblematica di un divario sempre più drammatico tra aree del nostro Paese che dovrebbero cooperare e puntare ad obiettivi comuni. La manovra poteva essere l’occasione giusta per provare a colmare i pesanti ritardi del Sud Italia per quanto riguarda la dotazione di infrastrutture e la qualità dei servizi pubblici erogati dagli enti locali e dallo Stato. Vista la mancanza di interventi in questa direzione, il Governo dovrebbe almeno prendere la decisione di “lasciare” al Sud i 700 milioni risparmiati con il taglio del reddito di cittadinanza».
Intanto il Sud, e la Campania in particolare, vivono anche una situazione di continua allerta per i dissesti idrogeologici, quel che è accaduto ad Ischia è solo l’ultima in ordine cronologico.
«La messa in sicurezza idrogeologica è l’altro capitolo di spesa a cui sarebbe urgente porre mano. Appena venti giorni fa, alcune imprese del nostro territorio hanno subito gravi danni dall’esondazione dei torrenti, nonostante da anni quegli stessi imprenditori denunciassero lo stato d’incuria dei fiumi e la necessità di mettere in sicurezza gli alvei. Quel che è successo ad Ischia fa ancora più rabbia se si pensa a quanto l’isola sia notoriamente fragile e, puntualmente, i suoi abitanti si ritrovano vittime di calamità naturali. Il mio pensiero e la mia solidarietà va ai cittadini ischitani e agli imprenditori turistici che pagano il doppio prezzo rischiando la vita e il prosieguo delle loro attività».
Quali sono le emergenze che vivono gli imprenditori salernitani e su cui, più di tutto, ci sarebbe necessità di un intervento immediato?
«Le aziende della nostra provincia stanno affrontando le stesse emergenze che affliggono le imprese del resto d’Italia, a cominciare dal caro-energia e dal gap tra domanda e offerta di lavoro. A queste difficoltà si aggiungono purtroppo alcuni ritardi strutturali del Mezzogiorno: la farraginosità della burocrazia, i tempi lunghi degli enti locali, la mancanza di infrastrutture digitali e tecnologiche al passo con i tempi. Ovviamente, in un momento di crisi questi problemi endemici del Sud pesano ancora di più sui bilanci delle nostre aziende che, a fatica, stanno cercando di restare a galla. Ed è proprio su questi deficit strutturali che bisognerebbe intervenire con urgenza e grande decisione».
Cosa sta facendo Confindustria Salerno per le imprese in questo delicato periodo?
«Stiamo continuando a fare ciò che abbiamo sempre fatto: stare vicino agli imprenditori, soprattutto a quelli più giovani e che hanno il coraggio di investire nel nostro territorio nonostante tutto.
Stiamo rafforzando la nostra rete di collegamenti per fare fronte comune alle sfide che ci attendono nei prossimi mesi e – al tempo stesso – stiamo avviando molti percorsi per aiutare chi fa impresa ad acquisire nuove competenze e restare al passo con i tempi: la formazione sarà la chiave per reggere l’urto della crisi che stiamo vivendo e rilanciare le nostre aziende».
Lei è giovane e, per definizione, pieno di speranze. Da imprenditore come vede il futuro?
«L’orizzonte davanti a noi è certamente cupo. Ovunque ci sono incognite, rischi, problematiche strutturali e contingenze negative. Come imprenditore – ma soprattutto come giovane – non posso rinunciare a gettare lo sguardo oltre le nubi e provare a intravedere il sole che si “nasconde” dietro di esse. È questo l’invito che mi sento di rivolgere a tutti gli imprenditori ma anche agli studenti, ai giovani lavoratori ed alle giovani famiglie che stanno pagando il prezzo più alto di questa situazione senza precedenti: sforziamoci di immaginare il futuro, di guardare oltre il buio della crisi per iniziare a costruire, oggi, un domani più luminoso».