Si discuterà il prossimo primo giugno il ricorso al Tar proposto da padre Gigino nei confronti del comune di Cava de’ Tirreni per l’annullamento del provvedimento del sindaco Enzo Servalli che vieta lo spettacolo pirotecnico in occasione della festa di Sant’Antonio.
Il ricorso è stato presentato dalla provincia religiosa Salernitano – Lucana dell’Immacolata Concezione dei Frati Minori, rappresentata dagli avvocati Alfonso Senatore ed Andrea Di Lieto e mira naturalmente all’annullamento dell’atto che respinge la richiesta di accensione di fuochi pirotecnici il 18 giu- gno. «Negli ultimi cinque anni – scrivono i legali – il Santuario Francescano di Cava de’ Tirreni è stato sempre autorizzato dal sindaco ad accendere i fuochi pirotecnici nel periodo di giugno». «E’ chiaro – spiega Alfonso Senatore – l’ec- cesso di potere. Inoltre il diniego dell’accensione dei fuochi pirotecnici e quello per l’installazione delle luminarie sono stati emanati senza la previa comuni- cazione dei motivi ostativi all’accogli- mento delle relative richieste. Se tali motivi fossero stati rappresentati, il Rettore del Santuario avrebbe potuto superare le difficoltà. Infine gli atti sono stati emessi dopo circa due mesi dalle relative richieste».
Ancora, secondo i legali: «Il potere di rilasciare l’autorizzazione all’accensione dei fuochi di artificio è dell’autorità locale di pubblica sicurezza che a Cava de’ Tirreni è il commissariato di polizia». Una vicenda questa che vede contrapposto Frà Gigino Petrone e il sindaco metelliano da diverso tempo.