Fuochi illegali, Tringali accusa Polizia e vigili - Le Cronache
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Fuochi illegali, Tringali accusa Polizia e vigili

Fuochi illegali, Tringali accusa Polizia e vigili

«Sparare senza autorizzazione i fuochi d’artificio è un problema di legalità, di sicurezza». Lo ha detto il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Catello Lambiase che ieri in consiglio comunale ha portato la questione relativa allo sparo di fuochi d’artificio senza alcuna autorizzazione e la mancanza di interventi da parte degli organi preposti. «Quando il cittadino pone un problema la politica deve saper ascoltare, non solo di facciata – ha detto l’esponente pentastellato – Sparare in modo illegale i fuochi d’artificio non è solo un problema di legalità ma è pericolosa, rischiosa per i cittadini e soprattutto è il prototipo di una battaglia partita dal basso». Una battaglia avviata, in primis, dall’emitettente televisiva Telecolore, attraverso il direttore Franco Esposito. Ad intervenire anche l’assessore alla Sicurezza Claudio Tringali che aveva inizialmente ipotizzato un regolamento ma poi sembra aver fatto un passo indietro perchè nulla è stato sottoposto all’attenzione del consiglio comunale. «Il Comune si è rivolto alle forze dell’ordine», ha detto Tringali, proseguendo la sua corsa solitaria verso lo scaricabarile. Bersaglio dell’assessore alla Sicurezza restano gli agenti di polizia che, secondo l’assessore, dovrebbero vigilare sul territorio. «Diventa complicato imporre un generale divieto di uso di fuochi d’artificio, i tribunali amministrativi si sono già espressi sull’argomento dichiarando illegittimi i provvedimenti. Allo stato non abbiamo avuto una risposta concreta da parte delle forze dell’ordine, non ci sono pervenute segnalazioni formali, come richiesto perchè i cittadini segnalano ma polizia municipale e forze dell’ordine», ha aggiunto Tringali ribadendo ancora che ad intervenire dovrebbero essere le forze dell’ordine. Tutte, compresi gli agenti di polizia municipale». Dunque, l’assessore prima annuncia il regolamento, poi fa un passo indietro, poi parla di un «sentito dire ma verissimo che si fonda su dati concreti» accusando, ancora una volta, le forze dell’ordine di non aver fornito il report richiesto. Insomma, un assessore alla Sicurezza che non è in grado di far rispettare la sicurezza, pecca in termini di trasparenza (altra delega a lui assegnato) e scarica la responsabilità sui vigili. er.no