Fratte: Luigi Landi, il meccanico con il camice bianco - Le Cronache Salerno
Salerno

Fratte: Luigi Landi, il meccanico con il camice bianco

Fratte: Luigi Landi, il meccanico con il camice bianco

di Salvatore Memoli

Ci sono luoghi del cuore che si aprono sempre alla mente quando cerca sicurezze e punti chiari ai quali riferirsi nella vita che cambia precipitosamente. Ci sono nella mente ricordi di persone, luoghi, artigiani e commercianti, della propria città e del quartiere di residenza che con gli anni crescono, come compagni di una vita passata e di una vita presente, che sopravvivono felicemente.
Ho scritto tanto sul Quartiere di Fratte, per la verità emulo di un grande studioso e ricercatore del passato, l’indimenticabile salernitano Fernando Dentoni Litta, scrittore, ricercatore delle tradizioni popolari. Alla via Calata San Vito, dove sono nato e cresciuto, ho dedicato una pubblicazione andata a ruba,Calata San Vito 110, il civico dove vivevo, praticamente una università civica di storie familiari ed umane profonde, esemplari, cariche di un vissuto che mi collega a tanti riferimenti umanistici che hanno accompagnato e riempito di sogni la mia infanzia.
In un piccolo tratto di strada di questa via Calata San Vito dal civico 110 a meno di un paio di decine di civici, al piano terra, tra gli anni 50 ed oggi, si sono succeduti epici commercianti ed artigiani che hanno dato lustro al Quartiere ed alla città.
Tra i tanti, sentendomi in difetto di attenzione, voglio parlare e descrivere le qualità umane e tecniche  di Luigi Landi, oggi quasi ottuagenario, che ha dato e continua a dare come provetto meccanico, riparatore di autoveicoli, alla città. Luigi Landi approda in via Calata San Vito sul finire degli anni sessanta. Oggi è ancora attivo al civico 101! Se chiedete alla gente del posto di lui, vi viene descritto come il meccanico con il camice bianco. Un esperto meccanico, di quando le automobili erano meno plastica e sofisticata tecnologia, di quando, come lui sostiene ‘ per trovare la plastica bisognava perdere molto tempo’. Un competente che ‘auscultava‘ il motore, come un cardiologo sente i battiti del cuore di un essere umano, ad orecchio. Nella sua officina, ieri come oggi, dicono i suoi fidelizzati clienti ‘puoi mangiare per terra’. L’ordine, la pulizia degli ambienti e di tutte le attrezzature è stata sempre un’ossessione quotidiana, così come a fine giornata, egli stesso ed i suoi collaboratori lavano gli ambienti e disinfettano tutto. ‘Nella sua officina non debbono esserci odori strani, né di grasso né di benzine’ ripete ancora. L’Officina è stata sempre un luogo d’incontro di appassionati di motori e di auto da competizioni. Luigi Landi è stato anche un apprezzato pilota di automobili che partecipavano alla grande gara, apprezzata dai Salernitani, la Amalfi-Agerola, nella quale nel 1985 sostituì un amico Fiorillo Giuseppe, assumendo la duplice veste di preparatore di auto, di collaudatore e quella di pilota. In precedenza aveva vinto tre di queste gare a partire dal 1978. ‘ Allora, sostiene Landi, questa gara era importante ed era organizzata bene. Ora è uno slalom, una cronoscalata!’ Le automobili ed in genere i motori sono stati da sempre il grande impegno di vita di Landi. La sua officina gli ha consentito di organizzare bene la sua conoscenza dei motori che aveva maturato durante gli anni trascorsi come capo officina della Innocenti, prima a Salerno e poi a Potenza. La stella del suo lavoro sono state le auto sportive e la crescente rete di amatori di questo settore fortemente competitivo e selettivo a Salerno che si radunavano attorno a lui.
Oggi più di ieri la sua testimonianza impreziosisce il suo lavoro e qualifica questo tratto di strada di un antico Quartiere di Salerno di cui è rimasto un esempio importante. Ricorda e cita, uno per uno, tutti coloro che hanno avuto un’attività in questa via, in oltre 50 anni di storia. Mentre parla sembra di vedere artigiani e commercianti che hanno dato tanto a tutti. Ripete i loro nomi ed i nomi di tanti gruppi familiari che si sentivano tra loro una sola famiglia. Allora i ragazzi giocavano a pallone in strada e si faceva a gara per controllare se passavano i Vigili urbani in bicicletta e, prima, i Carabinieri a cavallo.
Luigi Landi, il meccanico con la tuta bianca, faceva del suo luogo di lavoro un salotto dove ogni attrezzo doveva stare al suo posto. Oggi con lui c’è il figlio Francesco che si divide tra Fratte e Pontecagnano, perchè Fratte non è più una località commercialmente competitiva. Ricorda gli altri commercianti che hanno vissuto una vita nei loro negozi, facendone attrattiva di qualità per i residenti.
Prima, nei locali che attualmente ospitano l’Officina Landi c’era un’importante salumeria, al lato una drogheria che fungeva anche da tintoria, dei fratelli don Peppe e don Pasquale Costabile, la rinomata cereria Trevisone,il macellaio De Martino, divenuto poi un industriale, l’Officina per motoveicoli di Vincenzo Reale, detto Agostino ‘o pazzo di Salerno, anzi un suo precursore, noto per la bravura come meccanico e per le spericolate prodezze sulle moto. Poco più avanti c’era un forno e al suo fianco la latteria che vendeva il latte della Centrale di Salerno della indimenticabile signora Flora De Martino ed infine il rinomato Mulino Dini della famiglia De Martino. Insomma c’era un microcosmo di attività produttive che facevano economia e garantivano servizi ai residenti. Solo d’estate, il bravo Salvatore, che tutto l’anno vendeva carbone e carbonella, si metteva a vendere i meloni ( cocomeri rossi come il fuoco)… Salvatore ‘o mulunare che vendeva il vero melone!
Grazie a Luigi, Gigino per gli amici, Landi per la sua riconosciuta bravura testimoniata per tanti anni e grazie a lui per aver consentito di accendere la memoria di tanti ricordi intramontabili di Fratte e della sua gente.
Come non augurargli ancora tanti e tanti anni di vita e di attività nel Rione?