Il trombonista che spera di riuscire a creare un nuovo sound all’interno dello spazio musicale italiano.
Di DAVIDE NAIMOLI
“Gne Gne” è il titolo del primo singolo di Frank Tritto, brano che vuole racchiudere il mondo delle donne, indescrivibile, unico ed inspiegabile; è un brano con l’unica pretesa di regalare serenità e invita a vivere l’estate in modo spensierato, similitudine degli amori estivi effimeri e illusori, ma che ardono come lo swing di Tritto. Frank Tritto nasce a Santeramo, si diploma in trombone presso il Conservatorio N.Piccinni di Bari, dove studia anche canto lirico, perfezionandosi presso la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia del Teatro alla Scala. La sua passione per il jazz lo spinge a frequentare nuovamente il Conservatorio di Matera e numerosissime sono le esibizioni di Tritto in giro per il mondo, come Thailandia, Malesia, Grecia, Usa, Spagna e Germania.
Come sta andando l’ultimo singolo e di cosa parla questa canzone dal titolo così accattivante?
“Gne Gne” è il primo singolo da solista come “Frank Tritto”, sta andando bene e il video ha dato uno slancio immediato al brano e anche la musica e le immagini create dal regista sono state molto apprezzate da chi lo guarda e c’è stato uno slancio importante di visualizzazioni e youtube ha sicuramente dato un contributo importante; la canzone parla dell’estate, degli amori estivi improvvisi, tipici del periodo estivo e il titolo è un po’ strano perché stavamo cercando qualcosa che descrivesse la donna e che mettesse diversi aggettivi insieme. Non avendo trovato un termine appropriato lo abbiamo inventato e in realtà in quel titolo ci sono tutte le parole che avremmo voluto dire e in quel “gne gne” ognuno può mettere ciò che vuole in base alla propria esperienza e al proprio amore.
Che messaggio vuoi trasmettere con la tua canzone?
Ascoltando il pezzo si evince serenità, non vuole essere questo un pezzo impegnativo ma semplice da ascoltare e che dia serenità e gioia, il messaggio che vogliamo dare in realtà è di vivere l’estate tranquillamente e lasciare che il tempo trascorra e faccia il proprio lavoro, senza preoccuparsi di quello che verrà.
C’è qualcuno cui ti ispiri per la tua musica?
Ci sono autori che apprezzo particolarmente ma non credo ci siano persone a cui mi ispiro, nel senso che cerco di scrivere canzoni in base alle mie qualità vocali, in base ai miei gusti e sarebbe troppo difficile avvicinarsi ai miei miti che sono Stevie Wonder, Ray Charles e Frank Sinatra, cerco di scrivere canzoni legate alle mie conoscenze, capacità vocali e ai miei gusti.
Come si è evoluta la tua carriera da musicista?
Nasco come trombonista e lavoro come trombonista classico, con la passione del canto a cui mi sono avvicinato successivamente. Da qualche anno ho trovato delle persone che hanno creduto nelle mie capacità e ho voluto approfondire ciò e non pensavo che in due anno avrei potuto già fare un singolo e sono lusingato ma stranito da questa cosa che per me si presenta come una novità.
Quali sono i progetti futuri di Frank Tritto?
Per quanto riguarda Frank Tritto speriamo che al singolo segua un disco in stile pop/swing e continueremo a scrivere brani nella speranza di riuscire a creare un nuovo sound all’interno dello spazio musicale italiano. Ci dedichiamo soprattutto all’Italia e speriamo di scrivere delle cose originali. Continuerò, inoltre, a curare la mia carriera da trombonista, collaborerò con il Teatro Carlo Felice di Genova, il Festival della Valle d’Itria ed altre istituzioni concertistiche Italiane.
Come è nato il tuo progetto per i bambino e come lo stai portando avanti?
Da sempre mi occupo di didattica per la musica, il progetto mette insieme tutti gli aspetti musicali e utilizza tutti i generi musicali e le possibilità che la musica può dare, il movimento corporeo, la guida all’ascolto e la grammatica musicale; è nato per caso perché mi è stato chiesto da una scuola della mia zona di mettere su un progetto e ho deciso di intensificare le mie conoscenze ed è nato così il progetto “M3”: Musica, Movimento, Mimica e lo porto in giro in molte scuole, soprattutto pugliesi. Cerca di car conoscere ai bambini ogni possibile aspetto della musica basandosi soprattutto sui grandi metodi che sono il metodo Orsi e il metodo Kodàly, i grandi didatti della musica.