di Andrea Pellegrino
Due ore dal pm Stefania Buda per il caso delle fritture. Da Agropoli arriva direttamente Franco Alfieri, protagonista dell’incontro pro riforma Renzi tenutosi all’Hotel Ramada. Lui, “l’uomo delle clientele”, tirato in ballo proprio da Vincenzo De Luca, ieri mattina ha varcato la soglia della Procura di Napoli. Qui il governatore è iscritto sul registro degli indagati per istigazione al voto di scambio. Gli interrogatori andranno avanti fino al 5 gennaio con la sfilata di sindaci, dunque, che proseguirà davanti al pubblico ministero titolare dell’inchiesta.«Una riunione normale – afferma Alfieri – un invito ad interessarsi al referendum». Gli inviti sarebbero partiti direttamente dalla segreteria di Vincenzo De Luca. Telefonate agli interessati con descrizione di luogo ed orario. Quanto ai contenuti del vertice: «Ognuno ha il suo modo di fare politica, il suo metodo», dice Franco Alfieri che su dato di Agropoli spiega: «Qui oltre al dissenso verso il governo nazionale hanno pesato fattori locali, come la chiusura dell’ospedale». Sulle fritture e sulle clientele, invece, il sindaco di Agropoli non ha dubbi: «E’ stata una battuta pesante, De Luca è fatto così». «Nel mio comune – prosegue – il mio consenso deriva dallo spirito di servizio e di ascolto. Nessun problema di reputazione: il mio impegno e rispetto dei programmi è sotto gli occhi di tutti sul mio territorio». Oggi si prosegue e ben presto la lista dei sindaci convocati potrebbe aumentare dopo le ultime testimonianze. All’Hotel Ramada, tra i presenti anche il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, oltre quello di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli. Ad essere ascoltato potrebbe essere anche il presidente della provincia di Salerno, Giuseppe Canfora. Il tutto mentre prosegue anche l’inchiesta collegata che vede protagonista sempre Vincenzo De Luca. Ma l’incontro stavolta era con gli imprenditori della sanità privata. Al vaglio, oltre l’incontro all’Holiday Inn, promosso da Confindustria (sanità), c’è anche un messaggio di posta elettronica inviata da una azienda sanitaria privata favorevole a sostenere il comitato per il sì.