Di Andrea Orza
Animali domestici bruscamente abbandonati durante la stagione estiva. Parola a Francesco Pignataro, giovane imprenditore e allevatore amatoriale di Bulldog francesi. A Pompei “Vesuvius Bull” trasforma l’esperienza di avere un cucciolo in una scelta consapevole e al passo con i tempi.
“Vesuvius Bull”, su quali presupposti nasce questo progetto?
“Sono un allevatore amatoriale di Bulldog francesi, una razza notoriamente mite e gioviale oltre che molto richiesta negli ultimi tempi. Ho iniziato a muovere i primi passi all’età di 17 anni e solo nel tempo, migliorando le mie competenze, ho iniziato a scorgere la possibilità di coordinare un allevamento tutto mio. “Vesuvius Bull” a Pompei è una garanzia di accudimento reciproco: in effetti non ci occupiamo solo di crescere il cane, ma di tutelarlo affidandolo ad una famiglia che sappia prendersene cura. Ogni anno centinaia di cani vengono abbandonati per le strade o smistati in canile per le vacanze estive. Noi “Vesuvius Bull” vorremmo evitare che si creino situazioni simili.”
Come è cambiando negli anni il rapporto con gli amici a quattro zampe?
“Nel linguaggio proverbiale il cane è da sempre il migliore amico dell’uomo. Ma dall’emergenza Covid a seguire è diventato molto più che una silenziosa compagnia domestica! Siamo di fronte ad una considerevole inclusione del cane sotto ogni aspetto e nelle più svariate circostanze. Dal primo lockdown il desiderio di avere un cucciolo si è trasformato in un’esigenza quasi terapeutica, mentre cambiava il modo di concepire l’amicizia cane-padrone in favore di un rapporto basato sulla fiducia e la rassicurazione. Così anche il numero di esperti allevatori è aumentato vertiginosamente ma solo pochi offrono un servizio a tutto tondo e professionale.”
Cosa prevedere il mestiere dell’allevatore?
“Oggi a 21 anni dopo 5 anni di esperienza appassionata ho scelto di migliorare le mie conoscenze specializzandomi nel settore veterinario. Trattandosi di una professione che comporta disciplina e un coinvolgimento a tempo pieno, è chiaro che prevede un’inclinazione naturale verso gli animali, una sorta di simpatia reciproca e incondizionata. Accanto però sono necessarie delle preparazioni tecniche. Un allevatore consapevole rileva immediatamente un problema latente nei suoi cuccioli e si impegna per risolverlo senza chiamare in causa terzi specialisti. Bisogna conoscere gli argomenti e molto spesso prevedere da cosa nasce cosa. Per questo è necessario familiarizzare con i cuccioli e conoscerne gli atteggiamenti.”
Quale servizio offerto da “Vesuvius Bull” è in grado di fare la differenza?
“In genere, circolano diversi stereotipi sui cani, ci sono razze dominanti e sanguigne altre più amichevoli e flemmatiche. Nel caso del Bulldog francese, non si escludono dei rimescolamenti genetici che hanno adattato favorevolmente la discendenza rendendoli dei piacevoli compagni di giochi nonostante la natura pigra. Altri fattori caratterizzanti sono le peculiarità somatiche e fisiche. Il naso schiacciato ad esempio, li costringe ad un rapido affanno pur donando un’andatura divertente e a tratti goffa. Sottolineo che il “Vesuvius Bull” anticipa questa casistica cercando di ridimensionare i problemi. Attraverso un primo test sanguigno, tramite un prelievo che viene analizzato in centri specifici per valutare le malattie geneticamente trasmissibili. Altri esami strutturali invece, con RX alla colonna vertebrale, per stabilire se ci sono emi vertebre o manovre che ispezionano un caso di lussazione dell’anca, ancora l’eco cardio che sonda la prestazione sotto pressione. Altri disturbi comuni a tutti i cani sono le oculopatie che vengono esaminate da oculisti veterinari.