di Cinzia Forcellino
Frana intorno alle ore 19 a Cetara all’altezza dell’- Hotel Cetus, dove uno smottamento della montagna ha provocato la caduta di un albero, bloccando per intero Cetara. Nessuna via d’uscita per i cetaresi e tutti gli ospiti che si trovavano all’interno dell’hotel al momento della frana. Già dal pomeriggio, inoltre, la zona era rimasta isolata, senza luce e collegamenti telefonici, e gli abitanti del borgo costiero hanno solo potuto assistere al cedimento lento del proprio paese. La montagna che ha smottato in serata, a causa delle insistenti piogge, all’altezza del parcheggio dell’albergo, è stata una delle ultime, ma forse la più devastante. Il punto in cui è avvenuto il disastro, perché solo di quello si può parlare in quanto ha riversato giù anche pezzi di strada, è stato fatale per i residenti, ma anche per l’Hotel Cetus, che al momento stava ospitando un matrimonio con oltre duecento invitati, senza considerare coloro che stavano soggiornando già da prima. La parte del costone stradale, stando alle prime ricostruzioni, è del tutto crollata e ha, in più, provocato la rottura di una tubatura che ha costretto i responsabili dell’hotel ad allontanare quanto prima possibile tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze. I più colpiti, probabilmente, restano, tuttavia, quei cetaresi che non hanno avuto la possibilità di ritornare nelle proprie case, preoccupati per le famiglie e gli affetti costretti al freddo, almeno per la prima parte della serata. Intanto, il sindaco di Vietri sul Mare, Giovanni De Simone ha allestito la scuola media “Pinto” di Vietri sul Mare con brandine e coperte per prestare i primi soccorsi e accoglienza agli sfollati. Il problema principale, però, è risultato il fango sulla strada che – finché non spalato – costringerà i cittadini a restare isolati e gli altri, lontano dalla propria abitazione. Inoltre, molti degli abitanti, impauriti, si sono riversati sulla parte bassa del paese, preoccupati di quello che sarebbe potuto accadere durante la notte. Intanto la strada ha continuato a tremare a causa delle acque del fiume che hanno continuato a provocare, sin dal pomeriggio, paura e scompiglio tra gli abitanti del borgo costiero. La situazione resta ancora grave e nonostante gli aiuti a parte di tutti, la preoccupazione non cessa a diminuire.
A Cetara il fiume ha rotto gli argini trascinando fango e detriti
Allagamenti, frane e smottamenti. La Costiera Amalfitana, già ampiamente devastata, è stata messa in ginocchio dalle insistenti piogge di ieri. Se la situazione era già grave nella direzione verso Maiori, a causa della frana della settimana scorsa, l’Anas ha continuato a diramare comunicati riguardanti i dissesti e disastri. Le arterie che percorrono la Divina, da ieri, sono state tutte poste sotto controllo e i già compromessi collegamenti sono stati ulteriormente dimezzati se non interrotti del tutto. Il direttore generale della Protezione Civile, Italo Giulivo, ha provveduto a contattare i sindaci dei comuni della Costiera interessati dai temporali, al fine di predisporre le azioni necessarie. La Protezione Civile della Regione Campania ha coordinando le attività inviando tecnici e volontari nelle numerose aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico. In particolare, la situazione si è aggravata nella serata a Cetara, dove il fiume ha esondato, trascinando con sé fango e detriti e provocando danni a negozi e abitazioni. Allagata, in poco tempo, la via unica che conduce alla zona alta del paese e che percorre l’intero territorio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, la Protezione civile, Carabinieri e forze dell’ordine per monitorare la situazione del torrente e constatare i danni del forte acquazzone. In serata, poi, le ruspe hanno lavorato per ripulire le strade. In realtà, già dalle prime ore della mattinata di ieri, la situazione del fiume aveva preoccupato la popolazione che aveva notato l’ingrossamento delle acque, ma durante l’arco della giornata le circostanze sono peggiorate. La situazione è precipitata in seguito a un boato e successivamente la terra ha iniziato a tremare, preludio del fiume di fango e pietre che ha invaso il centro cittadino, riportando il pensiero alla terribile alluvione del 24 ottobre 1910 che spazzò via una parte del paese. La zona più colpita, intanto, resta la parte alta del borgo. Alcuni smottamenti della montagna e la furia delle acque del torrente hanno trascinato con sé alcune auto, parcheggiate sui lati della strada. Molte, inoltre, le polemiche che si sono susseguite dal primo pomeriggio, da parte degli stessi cittadini, molto preoccupati per gli avvenimenti. Alcuni di loro, infatti, hanno lasciato a Facebook i loro sfoghi, pubblicando foto e video del disastro che stava accadendo a Cetara, consapevoli di trovare appoggio dai compaesani. Infatti, molte – stando alle parole sui social – sono state le richieste fatte al sindaco e all’amministrazione comunale nel tempo per mettere in sicurezza alcune delle zone più disastrate del paese. Cetara, è bene ricordarlo, infatti è costeggiata da montagna e terrazzamenti, di logica più soggetti a frane e smottamenti. Intanto resta in vigore l’allerta Arancione fino alle 23.59 di questa sera. Da chiedersi, ora, di chi siano le responsabilità e se, per caso, poteva essere evitato tutto questo.