di Erika Noschese
Forza Italia sempre più lontana dal sostegno al candidato sindaco Michele Sarno mentre si fa prepotentemente avanti l’ipotesi di tentare nuovamente la strada Michele Tedesco, “unico candidato alla carica di primo cittadino in grado di unire e compattare”. Lo ha confermato l’onorevole Vincenzo Fasano, neo coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno. “E’ una nomina di servizio, ho cercato di sfilarmi perché pensavo toccasse ad altri ma hanno insistito; credo sia un dovere verso un partito che mi ha dato tante soddisfazioni, gloria e adesso che è in difficoltà, se si affida a me non posso rifiutare”, ha dichiarato Fasano. Gli azzurri, nella città capoluogo, non sono intenzionati a cedere su Sarno nonostante Fratelli d’Italia abbia più volte confermato il sostegno all’avvocato penalista, confermando di non essere disposti a fare un passo indietro: “E che significa? Non è che vince chi candida per primo; io prendo atto del fatto che non vogliono staccarsi da Sarno, rispetto la scelta – probabilmente, al loro posto farei la stessa cosa – ma non è obbligatorio starci – ha aggiunto il coordinatore provinciale – Non sono obbligato a seguire loro, non è arrivato quest’ordine. Se dovesse arrivare obbedirò ma difficilmente mi arriverà, io sono per resettare, ricominciare e discutere”. Per Fasano, infatti, a Salerno la coalizione sembra essere andata di fretta, almeno per ciò che concerne il partito guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni: “Nelle grandi città nessuna scelta è stata ancora fatta, se c’è buona volontà allora ci si incontra altrimenti buoni amici, ognuno per la sua strada e poi, magari, ci si ritrova ai ballottaggi se così dovesse essere”. L’ipotesi Michele Tedesco, al momento, non è concreta ma, ha detto il parlamentare forzista “è sicuramente una scelta più aggregante, non migliore perché non è in discussione la qualità della persona, ma mentre Michele Tedesco aggrega intorno a sé, Sarno è riuscito a mettere insieme solo le sue liste e Fratelli d’Italia mentre con Tedesco c’era una prospettiva diversa, allargata ma non so se è ancora in piedi”, ha aggiunto Fasano. Nel frattempo, in provincia, i forzisti punteranno tutto sui giovani e le donne: “Cercherò di fare un lavoro che solo una persona esperta, senza più nulla da chiedere può fare, ovvero valorizzare i giovani e le donne, dando un impulso in questo senso perché la mia generazione ha più facilità a selezionare un gruppo dirigente giovanile perché non c’è conflitto generazionale”. Ieri, a Roma, si sono riuniti i vertici nazionali ”Spero soprattutto che si possano trovare candidati civici” per Roma e Milano, cosi come per le altre grandi città, ”che possano allargare i confini centrodestra vincere le elezioni. Cerchiamo soprattutto uomini e donne in grado di governare bene le grandi città, meglio di come hanno governato i Cinque stelle e la sinistra”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, a ‘Dritto e rovescio’, su Retequattro. ”Qualche nome buono ce l’abbiamo, poi cercheremo di fare una sintesi come sempre”, ”così come abbiamo fatto sulle norme anti omofobia”, ha assicurato Tajani. Sul fronte amministrative, non vi sono molte novità a parte la convocazione del vertice, lunedì pomeriggio. Il centrodestra scioglierà entro maggio i candidati nelle grandi città e lo farà in modo “unito in tutta Italia, a differenza di Pd e 5 stelle che stanno litigando sostanzialmente ovunque, avremo candidati credibili e unitari”, ha garantito Salvini. Durante il vertice si aprirà’ la discussione sui candidati nei sei capoluoghi di Regione. Oltre a Milano e Roma, si tratta di Trieste, Bologna, Torino e Napoli. Nelle due precedenti riunioni del tavolo dei responsabili degli enti locali si è avviata la trattativa sui candidati nei piccoli e medi Comuni (con l’accordo per la ricandidatura dei sindaci uscenti). All’inizio della riunione di mercoledì ha preso la parola Licia Ronzulli, responsabile di Forza Italia per i rapporti con gli alleati. Ronzulli, collaboratrice di Berlusconi, è stata molto netta con gli alleati. “La precondizione per la sussistenza del tavolo di coalizione è il rispetto”, ha scandito, stigmatizzando la dichiarazione di Giovanni Toti che ha annunciato di voler fondare “un partito serio, non come Forza Italia” e la volontà di acquisire deputati eletti con altri partiti. “Giochiamo nello stesso campo, bisogna conquistare consenso fuori dal recinto della coalizione, farlo al nostro interno non produce alcun risultato”, ha puntualizzato la senatrice di FI, dove è rientrata (dopo qualche mese nel gruppo Misto) anche Renata Polverini.