Il Centro Democratico entra in Parlamento. Il gruppo di Tabacci e Donadi anche in Campania avrà il suo rappresentante. Ad entrare a Montecitorio sarà Nello Formisano, ex Idv, che dopo la scissione con Di Pietro ha sposato il nuovo progetto a sostegno del centrosinistra e della candidatura di Pierluigi Bersani. «In due mesi abbiamo raggiunto un buon risultato», per Formisano che ha già un occhio puntato all’organizzazione territoriale della neo formazione, nonché alle amministrative di maggio.
Qui a Salerno ha potuto contare sull’impegno dell’ex consigliere regionale Giuseppe Manzo, del consigliere provinciale Carlo Guadagno e di Salvatore Paravia, tutti scesi in campo nell’ultima tornata elettorale.
Centro Democratico. Onorevole Formisano cosa ci si aspettava, cosa ci si è ritrovati?
«Ci aspettavamo un risultato elettoralmente maggiore, pensavamo ad almeno una decina di deputati. Ci siamo ritrovati con lo 0.5 per cento che ci “consegna” 6 deputati. Ciò è dovuto probabilmente alla fretta con cui il simbolo poco è stato conosciuto: Centro Democratico è nato appena due mesi fa. Ma è un punto di partenza sicuramente positivo».
Da una analisi sembra che sia stato determinante per l’attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione di centrosinistra
«Per quanto riguarda i voti di Centro Democratico è un dato acquisito che con i 167mila consensi complessivi ottenuti, il Pd e Bersani vincono e conquistando la maggioranza netta alla Camera».
Ingovernabilità. Il risultato elettorale ha praticamente ingessato il Parlamento. Che Governo s’immagina? Come si può superare il blocco?
«Il risultato elettorale in realtà ha reso ingovernabile o sembrerebbe aver reso ingovernabile, una delle due Camere, cioè il Senato. Io credo, però, che Bersani abbia il dovere di fare la prima mossa, proporre un proprio governo che ovviamente avrà i numeri più che sufficienti alla Camera e cercare, così come avviene già in Sicilia con il presidente Crocetta, volta per volta, al Senato, la convergenza su provvedimenti ritenuti positivi, ovviamente, mi auguro dal Movimento 5 stelle».
Che farà Centro Democratico? Qui in Campania come si struttura?
«Centro Democratico farà quel che ha fatto finora, la terza gamba della coalizione di centrosinistra, insieme a Pd e Sel, caratterizzandosi per la maggiore moderazione rispetto agli alleati. In Campania, come nel resto d’Italia, si strutturerà con l’individuazione di un commissario regionale, di 5 commissari provinciali e altrettanti commissari cittadini nelle 5 città capoluogo di provincia».
Sui territori, e qui a Salerno, com’è organizzato? Sarà presente alle prossime amministrative?
«L’intenzione di Centro Democratico è quella di essere presente, sin da subito, alle prossime Amministrative con proprie liste, all’interno della coalizione di centrosinistra, almeno nei Comuni superiori a 15mila abitanti».
Chi sarà, secondo lei, il prossimo Presidente della Repubblica?
«Credo che il prossimo Presidente della Repubblica possa essere Romano Prodi».
Gli uomini del Cd negli enti locali. In Consiglio Regionale, in quota Centro Democratico c’è Anita Sala mentre a Palazzo Sant’Agostino, il gruppo Formisano può contare sulla presenza di Carlo Guadagno. Ancora a Cava de’ Tirreni, in aula consiliare c’è Antonio Palumbo. A Sarno c’è Pasquale Falciano mentre a Castel San Giorgio c’è Salvatore De Simone. Poi, tra gli esponenti di spicco figura sicuramente l’ex consigliere regionale Giuseppe Manzo, attuale dirigente dell’Azienda Sanitaria Locale, da anni impegnato in politica.
Sul tavolo ora c’è la definizione del nuovo organigramma provinciale. Qui, a Salerno, la linea Formisano ha convinto quasi interamente gli ex Idv, confluiti in Centro Democratico. Tra l’altro ci sono da definire le liste per le amministrative, ed in particolare nei centri di Pontecagnano Faiano, Scafati e Campagna.
7 marzo 2013