di Andrea Pellegrino
La Regione archivia l’istanza di Via per le Fonderie Pisano per carenza documentale ed ora si dovrà ripartire. Ieri la comunicazione da parte degli uffici regionali, nell’ambito della procedura di riesame dell’Aia rilasciata nel 2012 allo stabilimento di via Dei Greci, attualmente dissequestrato da parte della Procura di Salerno solo per permettere i controlli all’Arpac. Ma sotto il profilo procedurale la vicenda si complica e l’ultimo atto della Regione ne è la dimostrazione. Sostanzialmente gli uffici non hanno potuto valutare l’istanza per il rilascio della Valutazione di impatto ambientale che, secondo la direzione per l’ambiente e l’ecosistema della giunta regionale della Campania, sarebbe obbligatoria. La proprietà si era rivolta anche al Tar contestando proprio l’assoggettabilità alla Via, rinunciando poi all’udienza cautelare all’atto del sequestro dello stabilimento da parte della Procura della Repubblica. Ma ora, nonostante l’inchiesta, l’attività della Regione Campania non si è fermata ed ora attende la documentazione da parte dei Pisano entro i prossimi trenta giorni. E dalla sua la Regione, nella nota di archiviazione, avrebbe già individuato alcuni parametri da tener presente. «L’area dell’impianto – si legge – è parzialmente soggetta al vincolo stradale; comprende aree tutelate (Parco dell’Irno, ndr); comprende aree con rischio idraulico R4 molto elevato e comprende aree in fascia A per il pericolo idraulico». Inoltre, così come evidenziato anche dall’ordinanza di sequestro da parte della Procura, poi convalidata dal Gip del Tribunale di Salerno, l’area non è più industriale ma prevede insediamenti residenziali. Case che sono, tra l’altro, presenti già in prossimità dello stabilimento industriale. Quanto alla Via, la Regione avrebbe contestato le controdeduzioni presentate lo scorso 15 luglio alla richiesta di chiarimenti. «Nella documentazione trasmessa – si legge – non è presente il progetto definitivo come obbligatoriamente richiesta per la procedura di Via». Ancora «quello presentato – si legge – non è che l’impianto esistente». Ora, dunque, i Pisano, dovranno «formulare nuova istanza avente ad oggetto il progetto di revisione e ristrutturazione dell’installazione e di un suo revamping complessivo come richiesto dalla Regione Campania».