di Andrea Pellegrino
Task force dell'Arpac per le Fonderie Pisano. La disposizione del commissario Pietro Vasaturo è del 16 marzo e coinvolge tutti i dipartimenti della struttura regionale. Saranno tutti di supporto al dipartimento provinciale di Salerno. A coordinare le attività sarà il dottor Antonio De Sio, direttore del dipartimento dell'Arpac di Avellino. Una disposizione che nasce dalla «grave situazione ambientale – si legge nella nota – determinatasi nella Valle dell'Irno anche relativamente al sito della Fonderie Pisano, che ha visto la Regione Campania assumere provvedimenti amministrativi di chiusura dello stesso stabilimento e di successivo ripristino delle attività condizionato all'adempimento delle prescrizioni impartite dalla Regione». Per le attività di controllo straordinarie – a supporto della struttura salernitana, dispone il dottor Vasaturo – «e per il tempo necessario all'espletamento delle stesse, potranno essere impiegate le risorse disponibili dei dipartimenti dell'Arpac di Avellino, Benevento e Napoli, oltre che il personale specializzato della partecipata Arpac Multiservizi». Intanto mercoledì l'Arpac di Salerno ha effettuato un nuovo sopralluogo all'interno dello stabilimento di Fratte. In particolare i controlli sono scattati dopo le segnalazioni giunte in mattinata dal Comune di Salerno. Sono state eseguite analisi sullo scarico fognario e sulle emissioni in atmosfera. Infine è stata predisposta una nuova centralina mobile per il monitoraggio del Pm10 nell'area di Fratte. Sotto il profilo dell’inchiesta giudiziaria, la vicenda è seguita direttamente dal procuratore capo di Salerno, Corrado Lembo. Tant’è che la Regione Campania indirizza direttamente al capo della Procura salernitana gli atti prodotti in merito alla sospensione prima e riapertura poi dello stabilimento industriale di Fratte, seppur il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta sia Polito. Per quanto riguarda, invece, gli episodi della scorsa mattina, le indagini della Digos proseguono, seppur – anche alla luce di un secondo secondo video (dopo quello già reso noto da Martina Marraffa) dell’accaduto, pubblicato da Fanpage.it e ripreso da Antonio Musella e Peppe Pace, i due cronisti aggrediti con i manifestanti da alcuni operai delle Fonderie Pisano – la dinamica dei fatti pare sia già piuttosto cristallina. Intanto, il clima davanti alla fabbrica di Fratte pare essersi disteso dopo la tormentata e violenta giornata di mercoledì. Il presidio dei cittadini è stato rimontato proprio nelle ore serali dell’altro ieri e sono stati anche affissi alcuni striscioni al fine di riportare definitivamente la pace e per sancire, una volta per tutte, che la battaglia è comune e che una “guerra tra poveri” è incomprensibile oltre che dannosa e induce a perdere di vista l’obiettivo. Un appello alla “non violenza” ed alla battaglia unitaria che è arrivato dalla stessa Martina Marraffa che da oltre una settimana, supportata dai cittadini, presidia l’ingresso dell’opificio salernitano. Segnali di distensione sono giunti anche dagli operai stessi della Fonderia Pisano che, ieri mattina, si sono riuniti in assemblea prima dell’inizio del turno e hanno chiesto nuovamente scusa – dopo averlo fatto per il tramite di Antonio Clemente della rsu il giorno del fattaccio – ai manifestanti per l’accaduto. Domani, i dipendenti della Pisano terranno un sit-in in prefettura anche alla presenza dei loro familiari mentre quello dei comitato “Salute e vita” è stato rinviato al prossimo 9 aprile.