La figlia d’arte di Gaetano ed Elena Parmense ci racconta delle consegne di famiglia. Inaugurata anche la terza generazione con il piccolo Leonardo
Di Serena Stella & Olga Chieffi
Un viaggio artistico non può fermarsi per più di un istante, deve ripartire subito per tentare e trovare nuove idee, nuove nascite e questo tempo sospeso per la famiglia Stella ha significato tagliare il nastro della terza generazione “nata” sulle tavole del palcoscenico, con Leonardo, che ha già al suo attivo una “ninna-nanna” originale. Con Serena Stella, c’eravamo lasciati sulla standing ovation di “Morte di Carnevale” di Raffaele Viviani, una intensa interpretazione di papà Gaetano nel ruolo del titolo, ma Leonardo stava per nascere quasi per “Scommessa”, poichè la mamma ha continuato a frequentare i palcoscenici sino ai principi di marzo con la pièce di Lello Marangio e Lucio Pierri, per quindi fermarsi, crediamo solo per questa maledetta pandemia, altrimenti chissà, dietro una quinta, Leonardo come Eduardo. E’ il destino delle famiglie d’arte quello di scegliere di vivere la propria vita su di un palcoscenico, e di sposare il teatro per intero e far ri-cominciare fino alla fine dei tempi lo spettacolo……. “Sono francese e vengo da Parigi” a no, quella è la canzone, sono Serena, figlia di Elena Parmense e Gaetano Stella e per me è un onore e una grande responsabilità essere la depositaria dei loro segreti attoriali. Li ho sempre ammirati per le persone perbene che sono, per il rispetto che hanno degli altri, di tutti, simbolo di quella umiltà e condivisione che è solo degli spiriti nobili, per l’amore che regna incontrastato e lussureggiante tra di loro. Il loro obiettivo è stato sempre di offrire a me e mia sorella una istruzione, insegnamenti, valori, un bagaglio affettivo ed emozionale infinito, ovvero gli strumenti giusti per affrontare il futuro, poichè la scuola “la scuola dei banchi” è due volte scuola. Essa costituisce la base della nostra vita civile, poichè rende possibili la trasmissione e il rinnovarsi del sapere, rendendo comprensibili “le lezioni” che la vita concede o infligge da una cattedra troppo spesso muta e cieca. Soprattutto mia madre è stata inflessibile, ha voluto che portassi a termine l’università, lo studio della danza, del canto, ha fatto in modo che io mi perfezionassi in quello che desideravo fare da grande. Le devo tanto e la mia più grande gioia è che lei ora ama ripetere che ha, finalmente raggiunto la consapevolezza di poter dormire tra mille cuscini: “Andrai avanti sempre, anche da sola perché solo su solide fondamenta possono essere costruiti palazzi e sono sicura che con la tua forza e la tua voglia di crescere diventeranno grattacieli”. Dopo i tanti sacrifici che hanno fatto per me ho cercato allora di ricompensarli, diventando il loro motore portante. Insieme a mio marito Alessandro Caiazza stiamo cercando di ampliare tutto ciò che Elena e Gaetano avevano costruito e, lavorando, di innalzare sempre più l’asticella. Certo, i tempi sono cambiati e i nostri metodi sono più “moderni” e cozzano con il passato, ma solo pratico, poichè la tradizione e certe regole dello spettacolo, che non hanno bisogno di essere declinate, non devono essere mai tradite, in primo luogo il rispetto dei ruoli. Questo è stato un periodo assurdo, incredibile, un’altra grande lezione. Per quanti ci conoscono è noto che gli Stella vivono quasi in simbiosi e non poter condividere con loro fisicamente il momento più bello della mia vita, è stata una sofferenza immensa. Avrei voluto la mia famiglia lì accanto a me, sempre, ma non è stato possibile. E’ stat una prova durissima che però abbiamo affrontato con coraggio, forza e determinazione e penso che abbiamo vinto! Mio figlio avrà dei nonni straordinari e, se sono stati semplicemente unici con me, immagino con il nipote. Gli hanno già dedicato una ninna nanna, su testo di papà Gaetano, un brivido e un’emozione continua: “Ninna nanna per Leonardo, luce di un momento scuro..sei la gioia del presente, la speranza del futuro”.